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   Monte Gleno mt.2882, 13/05/2015
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Monte Gleno mt.2882
Regione  Lombardia
Partenza  Valbondione - loc. Grumetti  (950 m)
Quota arrivo  2882 m
Dislivello  1940 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Rifugio Curò - invernale
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Erano un bel po’ di anni che non salivo al Monte Gleno, è arrivato il momento.
Partiamo da Valbondione (località Grumetti) e risaliamo il ripido sentiero in mezzo al bosco e che sbuca poco dopo sulla carrareccia che sale da Valbondione, il tempo e grigio dettato da nubi stratificate e sottili, insomma umidità da paura.
Arriviamo al Rifugio Curò belli sudati, rapido rifornimento di energie e ripartiamo seguendo il sinuoso profilo del Lago Barbellino, ogni tanto si superano delle chiazze di neve, ma il sentiero nel complesso è abbastanza sgombro.
Superato le cascate della Val Cerviera, poco dopo la scritta ‘Monte Gleno’ sulla roccia ci indica la direzione,
seguiamo così un sentierino che sale dolcemente, a tratti coperto parzialmente dalla neve, perciò un po’ a spanne arriviamo al colletto che da sulla Valle del Trobio.
Ora le tracce si fanno più visibili, vediamo davanti a noi una decina di persone, saliranno quasi tutte al Gleno, tutte meno 4/5 persone che non avevano con se la picozza e per questo motivo non se la son sentita di proseguire oltre il Passo del Gleno verso la vetta.
Percorriamo la Valle del Trobio restando nella parte sinistra, rimontiamo un vallone e poi un secondo, questo ci permetterà di entrare nella adiacente Valle del Gleno.
Ora è ben visibile davanti a noi, vediamo la piccola croce in lontananza con già tre persone in vetta e altre davanti a noi in prossimità del Passo.
Ogni tanto fa capolino un pallido sole che riesce a bucare il sottile ‘lenzuolo bianco’, giunti così in prossimità della ripida rampa che porta al Passo del Gleno, altra breve sosta per indossare i ramponi e poi di nuovo via veloci fino al Passo, sfruttando le tracce di chi ci ha preceduto.
Arrivati lì, lasciamo rientrare le ultime tre persone che tornano dalla vetta, tra cui riconoscerò poi ‘girovagando’ in Facebook Marco Moratti, che saluto e che insieme ad altri due ‘giovanotti’ salirà anche al Pizzo Tre Confini.
Discesi tutti verso valle percorriamo con cautela il traverso che porta in cresta, ben tracciato anche se non per questo meno pericoloso, giunti in cresta divalliamo dalla parte opposta e su percorso sgombro da neve in breve giungiamo alla piccola ma caratteristica croce di vetta.
Dopo una ‘giusta’ pausa, torniamo sui nostri passi fino alla Valle del Trobio, qui decidiamo di scendere per il canalone posto all'estrema destra della Valle stessa, canalone che dopo il primo tratto ripido, ci depositerà dolcemente a pochi metri dal sentiero per il rifugio Curò e da lì a ritroso fino alla macchina.
Dalla vetta in poi una brezza leggera e rinfrescante ‘squarcerà’ il cielo, e con la sua tavolozza riempirà di straordinari colori una giornata fin lì in ‘bianco e nero’, mi verrebbe da dire…..che botep!

Partecipanti: giovanni(piccolo giò) anna (dagli occhi blu).

Foto 1 – dalla Valle del Trobio vista sul Monte Gleno.
Foto 2 – Anna sulla aguzza vetta.
Foto 3 – alle mie spalle il Re delle Orobie.
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