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   Traversata dei Cech: Dubino-Malvedello-Cevo, 25/05/2014
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Onicer  homer_gio   
Gita  Traversata dei Cech: Dubino-Malvedello-Cevo
Regione  Lombardia
Partenza  Dubino  (223 m)
Quota arrivo  2585 m
Dislivello  3300 m
Difficoltà  F
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  NdE (neve)
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Un itinerario intuitivo, almeno allo sguardo dal fondovalle, che dalla zona del Fuentes si porta con lunghissima ascesa diagonale e non senza alcune difficoltà di orientamento e di terreno, verso la Cima di Malvedello, caratteristica elevazione rocciosa situata a nord di Morbegno.
Carta alla mano e con qualche ricordo di un trekking effettuato una decina d'anni fa nella zona del bivacco Bottani, di primo mattino lasciamo Dubino imboccando la ripida mulattiera a tornanti. Giunti alla splendida Alpe Piazza (980m) un provvidenziale malgaro ci indica la via per l'alpeggio di Prati Nestrelli (1178m), dove sempre in assenza di cartelli o segnaletica di alcun genere, un secondo malgaro ci guida verso Prati Brusada (1560m). Sembra incredibile ma anche qui, un simpatico malgaro che sembra messo al posto giusto al momento giusto, ci indica una vecchia traccia che ci porta verso il panoramico Oratorio dei Sette Fratelli (2010m circa). Da qui con lungo traverso in leggera discesa, su labile traccia (spesso solo prato), superando diverse vallette, sospesi sulla bassa Valtellina, raggiungiamo la base del versante meridionale della Cima di Malvedello. Una ripida ascesa per prati ci porta a ricongiungerci alla traccia (qualche bollo sbiadito, rarissimi ometti, sempre da cercare), che ci porta in vetta (2585m).
Rapido sguardo alla Valle dei Ratti e giù di corsa a ritroso fino al bivio per il bivacco Bottani, lungo i nevai alla base del versante W. Il tempo è buono, le gambe vanno, e allora decidiamo di completare la traversata puntando alla Valmasino, dove con autostop e un po' di fortuna rientreremo a Dubino.
Da poco sotto il bivacco Bottani, si procede su neve: fortunatamente è un bel firn estivo compatto che non ostacola più di tanto la salita, e anzi nonostante l'ora tiene ancora alla grande (sarebbe da sciare...).
Entrati in Val Toate scendiamo velocemente per nevaio poi tagliare su pietraie verso il passo Colino (2500m circa), per raggiungere il quale ci tocca l'ultima estenuante salita su neve...e con questa siamo a 3300m! Al passo il panorama sulla Valle Spluga lascia di stucco, un luogo magico, fuori dal mondo, e ancora copiosamente innevato. Davvero bello il versante nord della Cima del Colino.
Se fin qui qualche traccia e qualche ometto c'è sempre stato, ora dobbiamo cavarcela con la mappa e l'intuito. Dopo una breve traversata verso nord, scendiamo velocemente su neve fino ai 1900m, non lontano dalla Casera del Desenigo, portandoci verso il torrente alla ricerca di un guado o meglio di un ponte. Il frastuono delle acque impetuose che sentiamo avvicinandoci al torrente ci fa un tanto preoccupare...e in effetti è talmente ingrossato dallo scioglimento nivale da essere inavvicinabile, ma al contempo spettacolare. Non trovando modo di oltrepassare il torrente, al di là del quale si trova la comoda traccia di sentiero che porta a Cevo, dopo diversi tentativi, siamo costretti a discendere nel fitto bosco costeggiando l'alveo alla meglio. Ci tocca anche guadare alcuni affluenti con annesso pediluvio, e ravanare non poco seguendo tracce di camosci e con alcune ripidissime e micidiali risalite. Solo dopo aver sceso 500m di quota in qualche modo, avendo perso almeno un'ora e mezza, un po' provati sia fisicamente che emotivamente, troviamo finalmente una traccia di sentiero che porta all'alpeggio di Ceresolo (1041m), oltre il fiume. Un ponte, bellissimo (:D), ci permette di superare il torrente, ma solo la prima metà!!
Infatti è talmente ingrossato da aver occupato anche un alveo secondario, cosa che ci costringe ad un mezzo bagno per superarlo...ma ormai siamo disposti a tutto pur di tornare alla civiltà, con 11 ore di cammino alle spalle. Ancora un'oretta di comodo sentiero, lottando con dolori articolari di vario tipo, e finalmente siamo a Cevo in Valmasino, stanchi ma davvero molto soddisfatti. Vista l'ora tarda ci regaliamo un passaggio in taxi fino a Dubino, e via a rifocillarsi!

Penso di non aver mai ravanato tanto in una gita, la cosa preoccupante è che mi son divertito parecchio. Un grazie particolare a Filippo che si è lasciato trascinare in questa splendida giornata da ultratrail.
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