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Mt Ollivier 1933m, da Aoraki/Mount Cook (senza cima), 24/02/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | mdz |
Gita | Mt Ollivier 1933m, da Aoraki/Mount Cook (senza cima) |
Regione | Altro |
Partenza | Aoraki/Mount Cook Village (750 m) |
Quota arrivo | 1933 m |
Dislivello | 1200 m |
Difficoltà | EE |
Rifugio di appoggio | Mueller Hut (bivaccone) |
Attrezzatura consigliata | Prenotare in anticipo presso il DOC se si vuole dormire nel nuovo grande bivacco. |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Volevamo salire in vetta al Mount Ollivier, montagna di sfasciumi retrostante il famoso Mueller Hut, ma il vento da ovest ci ha respinto.
L'escursione non è difficile, è molto panoramica ed è una delle più frequentate dell'Aoraki/Mount Cook National Park. Spettacolare la vista dei tormentati ghiacciai sul versante SE del Mount Sefton (Foto 1), verso la Hooker Valley ed il Mount Cook. Dal villaggio si sale rapidamente lungo un ottimo sentiero del DOC con circa 1800 gradini di legno e roccia fino ai laghetti Sealy Tarns, poi ancora 400 metri di dislivello su un buon sentiero sul versante est della montagna, tra praterie, pietraie e detriti fino alla cresta. Guadagnata la larga dorsale in breve con saliscendi sul versante ovest si raggiunge il rifugio, fino a qui l'itinerario segnato con paletti, poi sarebbero altri 100 metri su sfasciumi alla cima. Dopo la perturbazione dei giorni precedenti che ha portato neve fino ai 1400m, la notte serena e calma ci ha fatto ben sperare nonostante le previsioni. Purtroppo il vento tempestoso da W si è alzato in mattinata, sollevando pennacchi di neve dalle cime e poi accumulando nuvole sulla cresta principale delle Alpi. Questo favonio da ovest è uno dei venti più forti con cui mi sia mai trovato ad avere a che fare. Per svalicare il colletto abbiamo dovuto attendere un vento tollerabile tra due raffiche e prima di raggiungere il bivacco siamo stati buttati per terra varie volte. Vista la previsione di un ulteriore deteriorarsi delle condizioni, ed il timore di finire come il Three Johns Hut nel 1977, non abbiamo perso troppo tempo dentro la tremante scatolona di lamiera e siamo scesi, raggiungendo il versante riparato sotto qualche rovescio. Quando ormai avevamo perso molta quota, dei rovesci di pioggia portati dal vento ci hanno regalato un bellissimo arcobaleno, che si è formato sul pendio sotto di noi, con sullo sfondo un cielo orientale completamente sereno (Foto 3). |
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