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Cima Calotta da Val Sozzine, 02/04/2011 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Giacomo cordamolla |
Gita | Cima Calotta da Val Sozzine |
Regione | Lombardia |
Partenza | Sozzine, b&b Tana dell'Orso (1300 m) |
Quota arrivo | 3225 m |
Dislivello | 2050 m |
Difficoltà | BSA+ |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Esposizione in discesa | Nord-Ovest |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Farinosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Salita alla Calotta per me nuova da questa parte (fatta da Valbione l'anno scorso). Si parte con 10 min in pista poi si devia a dx (salendo). 10 minuti sono senza neve (a chiazze), poi si inizia a viaggiare meglio (occhio però che c'è qualche tratto scoperto e/o con sassi affioranti). Salita abbastanza "muscolare" (tracce di discesa rigelate). Dalla bocca del ghiacciaio Pisgana si sale poi su neve trasformata alla visbile bocchetta della Calotta (biv. Regosa) (ultimo tratto a piedi per comodità (c'erano già tracce di pedonate). Discesa sull'opposto versante (con pelli) sempre a piedi nei primissimi metri. Poi, tracciando su farina tutto in quota il bacino della Val Salimmo entro sulla pala, dove si sale a dx (guardando il pendio dal basso). Qui, ripassando una vecchia traccia un po' ricperta, giungo in vetta sci ai piedi. Discesa prima sullo spallone N (a fianco alla cresta N), su farina pressata molto buona. Poi breve traverso sino ad entrare sul tratto ripido. Qui decido di stare tutto dalla parte opposta della salita: troverò neve farinosa ma un pelo più "crostata". Dove cala la pendenza poi bei curvoni sin a circa 2850 m, su neve morbida e perlopiù farinosa. Poi risalita (tracciando) sino alla bocchetta. Sul versante Pisgana i primi metri sono poco incoraggianti (neve marcia, ore 11), ma è solo i primissimi metri (probabilmente a causa delle pietre sotto la neve, che tendono a creare calore e dei conseguenti "vuoti"). Poi bel firn su pendii ampi (scegliendo bene le parti più al sole).
Alla bocca del ghiacciao poi entro nel "pistone" ultratritato del Pisgana e, su neve qui più brutta (anche un po' dura sino a 2000 m) scendo sin circa dove avevo calzato gli sci in mattinata. Occhio alle pareti del Castellaccio-Lagoscuro perchè si può muovere qualcosa (timing). Stessa cosa nei pressi della bocca del ghiacciaio doe dalla morena alla sx orografica scendono dei sassi di varie dimensioni. Partecipanti: io solo La valutazione neve forse non è totalmente esaustiva: è ok per la parte alta (sino a 2500 m), poi sotto direi neve tritata con segni di passaggio fastidiosi (non moltissimo). |
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