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   Punta del Venerocolo mt.3323, 01/11/2013
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Onicer  piccolo giò   
Gita  Punta del Venerocolo mt.3323
Regione  Lombardia
Partenza  Malga Cadea  (1350 m)
Quota arrivo  3323 m
Dislivello  1970 m
Difficoltà  EE
Rifugio di appoggio  Rifugio Garibaldi - chiuso
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Parcheggio l'auto prima della deviazione a sinistra dove inizia lo sterrato, la macchina e io non ne vogliamo sapere di proseguire oltre.
Perciò mi 'scaldo' una mezz'oretta sui tornanti che portano alla Malga Cadea punto di partenza del tracciato, poi seguendo i sentiero n.11 seguo la ripida strada asfaltata e dopo una serie di tornanti mi porto al primo bacino artificiale del Laghetto d’Avio.
Continuo a destra lungo la strada piana e sterrata, che costeggia il laghetto arrivando al successivo invaso del ben più ampio Lago d’Avio.
Le indicazioni per il rifugio Garibaldi mi fanno imboccare il sentiero che risale leggermente la costa e mi permette di superare il Lago d’Avio e raggiungere il bacino sovrastante, il Lago Benedetto.
Questi costeggia interamente anche questo terzo lago e si porta alla base della parete rocciosa dalla quale scendono due belle cascate che supero con ripidi tornanti e in poco tempo arrivo al sovrastante pianoro di malga Lavedole.
Poco distante supero un ponticello a sinistra della valle e risalgo zigzagando su molteplici tornanti mai troppo ripidi, su sentiero denominato 'Calvario' dalle truppe durante la Prima Guerra Mondiale.
Questo mi conduce direttamente presso il Rifugio Garibaldi, adagiato sopra il bel Lago Venerocolo.
La giornata iniziata serena si sta velando e intravedo poco sopra la neve, ci sarà da batter traccia mi dico, vedremo.
Seguo il sentierino che si stacca poco prima del Rifugio e cerco di risalire con passo svelto, ma appena sopra ed entrando della Conca Glaciale del Venerocolo ecco apparire nel suo 'splendore' la neve, bella e bianca.
Cerco a ' naso' il percorso migliore per arrivare al Passo del Venerocolo, e man mano che salgo la neve diventa sempre di più e comincio ad affondare fin sopra lo scarpone.
Sono solo in circolazione, nessuna anima viva all'orizzonte in questo scenario da favola, proseguo battendo traccia e con fatica arrivo al Passo, qui sale freddo il vento e con esso le nubi e la nebbia, riesco a trovare un provvidenziale riparo di fortuna per indossare i ramponi e nel frattempo mi copro ben bene e riparto.
Salgo la lunga cresta nella nebbia che va e viene con il vento freddo e fastidioso che non mi lascerà fino al ritorno, perciò do' forza alle ultime energie e in sei lunghe ore arrivo sull'ampia cresta finale.
Prendo a pretesto il guardarmi intorno tra la nebbia che a sprazzi mi lascia 'godere' di così tanta bellezza austera e nel frattempo mi alimento quel poco che basta, faccio due foto e ridiscendo di nuovo 'velocemente' la cresta fino al Passo.
Mi riparo dal vento, ancora un boccone (l'ultimo fino alla macchina) e vista l'ora tarda riprendo a scendere nella neve facendomi 'scivolare' per un bel po', poi di nuovo il tratto tra sassi e massi fino al Rifugio Garibaldi e da lì a ritroso un luuuuungo rientro fino alla macchina e che comunque senza alcuna tappa arriverò a buio inoltrato.....poi finalmente RELAX.

partecipanti: giovanni (piccolo giò)

foto 1 - sull'ampia cresta sommitale.
foto 2 - di fronte a 'Sua Maestà'.
foto 3 - dopo tanto bianco, un po' di colore.

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