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   Monte Chierico mt.2535 - parete est/nordest, 19/01/2018
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Onicer  piccolo giò   
Regione  Lombardia
Partenza  Carona (Bg)  (1150 m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2535 m
Dislivello della via  200 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  ********************************
Attrezzatura consigliata  n.d.a. invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Salito al Pizzo Zerna in una delle ultime escursioni, non a caso, ma per curiosare le condizioni della parete che da tempo tenevo in considerazione, la parte est-nordest del Monte Chierico.
Salgo da Carona fino alla deviazione per la Val Sambuzza, seguo il sentiero a sinistra ed entro nel fitto bosco, ci sono labili tracce ma si sale abbastanza bene, fino alla deviazione per la Val Carisole/Carona.

Da qui il vento ha fatto sconquassi, nessuna traccia o quel che resta coperta dal nevischio, metto le ciaspole e faticosamente proseguo.
Arrivo alla prima Baita Arale e rimonto il costone che sale ripido verso sinistra, lo risalgo e dopo un bel po’e tanta fatica ci arrivo sopra.
Giro verso nord in direzione dei laghetti di Cardirola, sommersi dalla neve come pure quello di Sambuzza, mi fermo nell’ultimo spicchio di sole e ‘studio’ la linea di salita poi cambio di assetto, tolgo le picche e metto i ramponi.

Sono a circa 2300mt e salgo la prima parte su buona neve (entra lo scarpone) pendenza moderata 30° ma dopo una ventina di metri cambia , crosta che al peso si sfonda con farina fino al ginocchio, invento qualcosa per cercar di salire e sperare in meglio.
Dopo una quindicina di metri la neve ridiventa buona e riparto con rinnovata energia, intanto la pendenza aumenta fino all’uscita del primo scivolo intorno ai 50° e non scenderà più, anzi nel tratto di misto ancor più pendente.
Arrivo così sotto le roccette (questa è la parte più impegnativa), arrampico per una ventina di metri e nel frattempo sta arrivando velocissima una mini bufera, con parecchio nevischio portato dal vento, creando dei vortici (faccio fatica a tenere aperto gli occhi) alquanto fastidiosi.
Vorrei riscendere, provo qualche metro ma c’è da superare un traverso delicato, ritorno sui miei passi sperando che passi quanto prima e sto rannicchiato per quasi 10 minuti, poi all’improvviso come è arrivato si sposta altrove, mi ritorna il sorriso e ringraziando la buona sorte riparto.
Ora le rocce sono tutte ‘sporche’ di neve e cerco la via migliore per arrivare in cresta, accetto benevolmente anche qualche tratto di erba dove poter ‘affondare’ le picche, poco dopo sono fuori e risalgo l’ultima parte di nevaio che ripido porta sulla cresta sommitale,
seguendo la stessa dopo una centinaio di metri arrivo in vetta sferzato da un vento gelido.

Mi fermo quanto basta per qualche foto, breve spuntino e riparto seguendo la cresta ovest che mi porterà a ridosso delle piste di sci della Val Carisole, le seguo in disparte fino all’arrivo della seggiovia che sale da Carona, qui discendo la carrareccia che mi riporterà di nuovo alla macchina, concludendo così il giro ad anello………..e tac.

Partecipanti: giovanni (piccolo giò).

Foto 1 – la parete da risalire
Foto 2 – tratto di misto
Foto 3 – in vetta
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