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Pizzo Torrone Orientale, via Osio-Canali, 23/09/2019 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | luca.trovesi |
Regione | Lombardia |
Partenza | S. Martino, Val Masino (923m) |
Quota attacco | 2954 m |
Quota arrivo | 3333 m |
Dislivello | 400 m |
Difficoltà | TD / VII ( VI obbl. ) |
Esposizione | Sud |
Rifugio di appoggio | Bivacco Manzi (2538 m) |
Attrezzatura consigliata | Dadi, friend fino al 3 BD, cordini |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Eccezionale |
Commento | Che posto, che roccia, che montagna, che meteo, che discesa, che emozioni... questo posto le ha tutte!
Il luogo è magnifico e non bisogna salire in alta valle Torrone per capirlo. Che fatica arrivarci però, i 1600 con gli zaini carichi di materiale e viveri per 3 giorni ce la fanno davvero penare. Il sole vespertino che illumina le guglie accende anche la nostra voglia di arrampicare l'indomani. Dormiamo al Bivacco Manzi (8 posti letto). La via fu aperta dai comaschi Roberto Osio e Jack Canali (che per primo scalò la parete sud del McKinley nel 1961) il giorno 18 luglio 1956 e segue a grandi linee l'esteticissima cresta sud del Pizzo Torrone Orientale, questa montagna così visibile dal fondovalle ma allo stesso così lontana. I tiri sono tutti bellissimi e di ottima roccia! I due passi in artificiale esposti e divertenti. Il contrasto che si gode dal culmine è bellissimo: da una lato il ghiacciaio del Forno e dall'altro il lunare sfondo italiano. La discesa è estenuante dal punto di vista psicologico: sono 10 doppie e diversi pezzi di arrampicata (addirittura un tiro di IV). La migliore relazione si trova sul sito della Scuola Guido della Torre (vedi in fondo). L'ultimo giorno invece che scendere dalla Val Torrone, traversiamo fino al Rifugio Allievi e torniamo all'auto percorrendo la Valle Zocca, fermandoci tre volte a immergerci nelle pozze che qui abbondano. Mòla mia, leù! |
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