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Anticima di M.te Fumo, dal versante sud, 13/10/2018 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | simon |
Regione | Lombardia |
Partenza | M.ga Lincino, val Adame' (1600m) |
Quota attacco | 2900 m |
Quota arrivo | 3360 m |
Dislivello | 460 m |
Difficoltà | AD / IV+ ( IV+ obbl. ) |
Esposizione | Sud-Ovest |
Rifugio di appoggio | biv. Baroni |
Attrezzatura consigliata | precaria |
Itinerari collegati | nessuno |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | E' l'ultima montagna in fondo alla Val Adame', quella che si presenta con enormi placconate sovrapposte di colore giallo scuro.
-Sul versante sud c'e' una via Boldini-De Giuli, ma a parte il nome non si sa altro. -ATTENZIONE: la conca al termine dell'avvicinamento (un anfiteatro rock glacier compreso fra le pareti del Corno Adame', dell'Anticima del Monte Fumo e della Cima delle Levade) e' un posto che puo' piacere solo a convinti cultori dei boccioni di tonalite, ed inquietare tutti gli altri. -Da qui si sale una tavola lisciata, coperta di neve per 9 mesi all'anno, per giungere alla base della parete di placche vera e propria. L'idea e' quella di trovare una via di bassa difficolta' che connetta le varie cengie, che sia possibilmente fattibile senza corda, e che conduca in vetta dal versante sud evitando i gradoni strapiombanti. L'analogia e' con le placche di Cima Laghetto, di apparente simile inclinazione e colore. Abbiamo adottato l'innovazione (?) di tracciare sulla roccia, ad intervalli di una decina di mt, delle frecce 7x5cm col pennarello, in modo da ritrovare rapidamente la strada piu' facile lungo le placche quando/se verremo a ripeterla. Dubito che il pennarello non verra' lavato via. A meta' dislivello, uscendo lungo una striscia nera dalla prima fascia di placche, si giunge ad una cengia ascendente, che porta al diedro di destra dei due che caratterizzano la parete. Si percorre il diedro (foto2) per 60 mt, al suo termine si supera un camino, il quale conduce all'angolo inferiore sinistro di una placca appoggiata di forma quadrata. All'angolo opposto di questa placca c'e' un pilastrino dall'aspetto preoccupante ma dal carattere stabile, che consente di girare sul versante est. Qui si palesa un diedro-rampa (con fessura!) lungo una grossa colonna inclinata appoggiata alla parete (indicato dalla freccia nella foto 3), il quale fa guadagnare un terrazzino (con chiodo -modestamente- perfetto di sosta) 50 mt sotto la vetta, che si raggiunge poi per roccia compattissima e piu' facile. Le opinioni su questa salita variano: -da "splendido e avventuroso itinerario di scrambling" a "mediocre via di arrampicata" -da "camino di III+" a "sarà almeno di quinto, e pure esposto" -da "hai visto che tramonto incredibile, alle tue spalle, mentre facevi il penultimo tiro?" a "non siamo nemmeno arrivati in cima in tempo per vedere il tramonto". Insomma tutto e' variopinto, e diverse (ma piu' difficili) sono ancora le possibilita' di vie sulla parete. Si scende dal Pian di Neve (che a leggere bene e' una contraddizione di termini). In generale si tratta di un itinerario sconsigliato. |
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