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   Cascata Saccu Bodu-Valsesia, Val d'Otro, 16/01/2016
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Onicer  Mapi   
Regione  Piemonte
Partenza  Frazione Resiga di Alagna Valsesia  (1200 m)
Quota attacco  1600 m
Quota arrivo  1750 m
Dislivello della via  140 m
Difficoltà  4 / III ( III in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  Nessuno
Attrezzatura consigliata  Normale da cascata di ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Accettabili
Valutazione itinerario  Discreto
Commento Finalmente arriva l’occasione per togliere la ruggine dalle picche…su ghiaccio di cascata…e per fare due tiri con UCA e socio, che mi propongono una valle sperduta e poco nota, parecchio fredda e con due ore di avvicinamento…per sfuggire le masse! (si rivelerà una vana illusione).
Ci dirigiamo quindi di buon ora verso Alagna, dove verso le 7.00 del mattino i -9°C ci accolgono pungenti.
Dalla frazione Resiga di Alagna Valsesia, nota per le stupende costruzioni in legno della tradizione e cultura Walser, che mi riportano alla memoria una gita di ciaspole nel mio passato di avvicinamento all’ambiente montano (era il lontano 2008!!) seguiamo inizialmente il sentiero N° 3 per la valle d'Otro fino al bivio che si incontra dopo circa 40 minuti, con una panca ed una fontana di legno.
Dal bivio, seguiamo inizialmente la diramazione di sinistra che prosegue in falsopiano fino all’alpe Dsender dove già da lontano, sono visibili le imponenti cascate.
Saccu Bodu è la prima di esse e si trova in posizione elevata a sinistra. Dalla fine del comodo sentiero e l’uscita dal bosco, incontriamo un bel po’ di neve farinosa e senza fondo che spesso rende faticoso il passo per la presenza nascosta di massi e mughi, fin al ripido pendio verso la base dell'ampia cascata. Il nostro primo commento è stato…”meno male che dovevam esser soli!”..quando notiamo la presenza di due cordate, di cui una da tre formata da una Guida Alpina ed i suo giovani clienti/allievi. Ciò ci rallenta molto, aspetteremo fin quasi alle 13 per poter partire all’attacco, infreddoliti come poche volte, meno male che almeno hanno battuto traccia…e ci puliranno la cascata!.
Cascata che in effetti troviamo in condizioni non buone, a causa delle recenti nevicate, per la presenza di delicate croste da rigelo, ghiaccio spaccoso e…tanta acqua che scorre nonostante le temperature molto rigide (il commento simpatico di Ettore all’uscita del secondo tiro e tratto verticale è stato: “non pensavo di dover fare il salmone oggi!”).
Tutto ciò che si bagna si ghiaccia immediatamente, noi tre con i nostri caschi glassati sembriamo davvero dei ghiaccioli, i manici delle mie picche faccio fatica a tenerli, le corde ormai irrigidite nonostante all’ultima sosta le rifiliamo due volte…ormai sono difficili da gestire. Ringraziamo Mauro, la Guida di Novara che ci precedeva e che conosce questa cascata molto bene, che ha aiutato Remì a recuperarci in uscita, lavorando in due per far scorrere la corda col mezzo barcaiolo!! (impossibile farle scorrere nella piastrina o secchiello…tanto erano rigide!) Impensabile quindi scendere in doppia (possibile dalle due soste su roccia con anelli di calata, la prima a salire a destra nella grotta e la terza a sinistra). Quindi dall’uscita con sosta su alberi, traversiamo a sinistra tra le piante per circa 50m fino ad intercettare il canalino nevoso di 40° visibile già all’attacco, sulla sinistra della cascata. Troviamo anche questo un po’ delicato per la neve inconsistente che ricopre roccia e ghiaccio, lo scendiamo faccia a monte fin quasi alla base, anche se la relazione indica la possibilità di scenderlo in doppia. Ormai è tardi e diventa buio, mentre una bella luna spunta alle nostre spalle all’uscita della cascata. Arriveremo all’auto con le frontali, infreddoliti, camminando un po’ sulle uova sul ghiaccio del sentiero di discesa, e finalmente riuscirò anche a sciogliere il nodo ghiacciato del mio otto all’imbrago…grazie al quale mi sono portata giù la corda ghiacciata avvolta come un salame!
Bella lì però! Grazie alla pazienza e calma dei miei soci, UCA ed Ettore, l’abbiamo portata a casa…con soddisfazione.

Foto 1) Vista della cascata dall'alpe Dsender (foto by UCA);
Foto 2) La linea di salita (foto by UCA);
Foto 3) Il primo tiro e la prima sosta su roccia nella grotta (foto by UCA).
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