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   Alta Via n. 1 dell’Adamello e vetta per la Via Normale, 08/08/2015
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Regione  Lombardia
Partenza  1 agosto località Gaver  (1510 m)
Quota attacco  2548 m
Quota arrivo  3539 m
Dislivello della via  991 m
Difficoltà  PD ( pendenza 40° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud
Rifugio di appoggio  Garibaldi
Attrezzatura consigliata  N.D.A.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Discrete
Valutazione itinerario  Buono
Commento E come potevo non concludere in bellezza…8 giorni di trekking sull’Alta via n. 1 dell’Adamello…se non conquistando anche la vetta?
Partita il 1 agosto dalla località Gaver (1510m) fino al Rifugio Tita Secchi (2367m), dislivello in salita 857m, difficoltà E.
Il 2 agosto saliamo per creste e sfasciumi alla vetta del Cornone di Blumone (2843m) ed attraverso resti militari della prima guerra mondiale, alla Cima Galliner (2576m) ed alla Cima Terre Fredde (2645m), per tornare al Lago della Vacca e pernottare al Tita Secchi, dislivello in salita 476m e in discesa 476m esclusi saliscendi, difficoltà EE.
Il 3 agosto dal rifugio Tita Secchi ci portiamo al rifugio Maria e Franco (2574m) attraverso l’impegnativo Passo Brescia (2717m) attrezzato con corde fisse, dislivello in salita 681m e in discesa 474m esclusi saliscendi, difficoltà EE.
Il 4 agosto raggiungiamo il rifugio Città di Lissone (2017m) attraverso il Passo di Campo (2296m) ed il Passo di Ignaga (2528m), su tratti impegnativi ed esposti, attrezzati con catene, dislivello in salita 250m e in discesa 840m esclusi saliscendi, difficoltà EE.
5 agosto, superata la bellissima valle e Baita Adamè (2107m), attraverso un lunga e faticosa salita al Passo Poia (2810m), raggiungiamo il rifugio Prudenzini (2225m) nella splendida Val Salarno, dislivello in salita 793m e in discesa 685m esclusi saliscendi, difficoltà E.
Il 6 agosto ci dirigiamo per il pernottamento verso il rifugio Tonolini (2450m) attraverso il Passo Miller (2818m) da cui per ripido canale, sfasciumi e grandi massi, si raggiunge prima il rifugio Gnutti (2166m) per una breve sosta, poi per cenge esposte ed attrezzate il passo del Gatto (2103m), quindi il Rifugio Baitone (2281m), dislivello in salita 940m e in discesa 715m esclusi saliscendi, difficoltà E.
7 agosto, attraverso il Passo Premassone (2913m), punto più alto di tutta l’Alta Via con vista panoramica sulle maestose pareti granitiche del gruppo dell’Adamello, dalla cui impegnativa discesa attrezzata con funi metalliche, raggiungiamo prima il Lago del Pantano (2378m) e quindi l’omonima Bocchetta (2650m), scendendo al Lago del Venerocolo, nei cui pressi sorge il nostro ultimo rifugio, il Garibaldi (2548m), dislivello in salita 750m e in discesa 650m esclusi saliscendi, difficoltà EE.
Qui dopo giorni percorsi su terreni accidentati e ripidi, su sfasciumi e grandi massi, in ambienti isolati dal mondo (nessuna connessione telefonica ed internet!!) ma con panorami e paesaggi che ti riempiono gli occhi, il cuore e l’anima, finisce il trekking…ed inizia l’ascensione alla vetta.
Sabato 8 agosto di buon ora (consigliata partenza almeno alle 4,30 vista la lunghezza del percorso) si risale la morena su ripida traccia (segni rossi e bianchi sentiero 11) tra sfasciumi, grandi massi, un nevaio ed un tratto attrezzato con scalette e catene fino al passo Brizio (3149m), dove arriviamo alle 7,20, alla cui destra è posto il bivacco Zanon –Morelli, con splendida vista sul “mare” ghiacciato del Mandrone. Messo piede sul ghiacciaio scendendo a destra con un ripido sentiero attrezzato con cavo e catena su sfasciumi e massi, si piega ancora a destra in direzione del Corno Bianco che, per le attuali condizioni del ghiacciaio molto crepacciato, si aggira lungamente restando nel piano, fino a raggiungere il Pian di Neve. Si aggira il Monte Falcone a sinistra fino a giungere alle rocce terminali dell’Adamello, attrezzate con corde fisse, salite le quali si affronta l’ultimo pendio innevato che conduce sulla vetta con grandi massi. Molti i salti di crepacci e necessari aggiramenti di quelli più insidiosi. Il meteo bello ci regala al mattino una splendida giornata di sole senza nuvole, ma sono previsti temporali dalle 14.00. La mia cordata perde inizialmente circa un’ora nel risalire subito i pendii a destra dopo l’ampio percorso a semicerchio a destra dove una precedente cordata si inerpica per raggiungere la cresta rocciosa, ma troviamo impegnativi passaggi su grandi massi e sfasciumi che ci portano poi su ghiaccio molto crepacciato, torniamo quindi nella “valle” ghiacciata e facciamo un largo semicerchio a sinistra di aggiramento. La discesa si effettua per la via di salita. Purtroppo le previsioni meteo sono confermate ed un violento ed intenso temporale con grandine ci coglie tra la base del Corno Bianco e passo Brizio, rendendoci più faticoso il rientro. In poco più di mezz’ora la quantità di grandine caduta trasforma in “invernale” la salita e discesa da passo Brizio, con una autentica cascata d’acqua lungo la discesa attrezzata. Dopo il rientro al Garibaldi ci rifocilliamo con un bel piatto di pasta al ragù, una meritata birra ed una squisita torta di castagne e prepariamo alla discesa a valle, verso Temù, dove dopo altre circa 3h30 attraverso una valle devastata dallo straripamento del fiume, con le frontali raggiungiamo l’auto…diretti a casa. Stavolta è andata bene, la prossima volta mi riprometto di fare maggiore attenzione sull’importanza del rispetto dei tempi di percorrenza e delle previsioni meteo.

Un grazie alla simpatica compagnia degli 17 partecipanti al trekking organizzato da Edelweiss di Milano, ed al socio Nico per la vetta.
Foto1: passo Brizio arrivando dal Garibaldi;
Foto 2: vista dal passo Brizio sul "mare" ghiacciato del Mandrone;
Foto 3: foto tipica sulla cresta dalla vetta.
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