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   Cimon della Bagozza, Canale Nord Ovest_02.05.2014, 03/05/2015
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Onicer  Mapi   
Regione  Lombardia
Partenza  Schilpario loc. Miniere di Cimalbosco  (1573 m)
Quota attacco  1700 m
Quota arrivo  2409 m
Dislivello della via  709 m
Difficoltà  PD- ( pendenza 50° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Bagozza (1573 m)
Attrezzatura consigliata  Normale dotazione per alpinismo invernale.
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Finalmente dopo la pioggia il sole!
Sveglia antelucana e partenza da Milano alle 4.30..per andar tranquilli “tanto fuori piove”. Mi addormento senza accorgermi e così il mio malcapitato socio guida da solo fino a Schilpario, dove finalmente fa capolino il sole. Peccato che la sognata brioches al bar in piazza…alle 6,30 del mattino non c’è (è ancora in forno!! ). Pazienza, cappuccino e… frolla al cioccolato (questo offre la casa!) e via, saliamo in auto verso il passo del Vivione fino al rifugio Bagozza (1573 m).
Attenzione la strada per il rifugio in inverno è chiusa, e fino ad inizio aprile si posteggia in località I Fondi (1261 m). In questo caso per l’avvicinamento calcolare 45 minuti in più oltre ai 60 minuti già necessari dal rifugio all’attacco del canale.
Procediamo a piedi sulla strada sterrata che sale a destra del rifugio Bagozza, fino alla Madonnina dei Campelli, sul pianoro a sinistra della strada, mentre sulla destra su due grossi massi troviamo le indicazioni per il Cimon della Bagozza (2h ?) e del segnavia CAI n°417. Svoltare a destra verso il lago di Campelli (1680 m), da questo si attraversa un breve tratto boschivo e risalendo un tratto molto ripido e ghiaioso giungiamo in breve al pianoro di fronte alla mole del Cimone.
Qui ci imbraghiamo e ramponiamo, indossiamo il casco e gli occhiali, ci appesantiamo di un po’ di ferraglia…(due chiodi da ghiaccio si sa mai, e due friend medio/piccoli per le roccette?, moschettoni a ghiera un paio di rinvii, la piastrina, una carrucolina perché no…il coltello per tagliare la corda metti che serva ;) !!)… e ligi al rispetto della nuova normativa regionale, indossiamo l’Artva e partiamo con pala e sonda pronti nello zaino!!! Carichi come per una spedizione…bhe!...un po’ di allenamento a portare pesi…e nuove abitudini mentali…non fanno male!
Attacchiamo l’evidente canale di destra, passando a fianco alle vie classiche di roccia Cassin e Bramani…(chi sa se un giorno torneremo a farle!).
Siamo la prima cordata che si dirige sul Nord Ovest..un simpatico gruppone e qualche scialpinista preferiscono dirigersi verso sinistra sulla via normale per il canalone del Passo delle Ortiche, così ci troviamo a batter traccia su una neve che all’inizio del canale ed in qualche punto ancora si presenta sfondosa e quindi fatichiamo un po’. Ci raggiungono due cordate spuntate da chi sa dove quasi ad un terzo del canale, furbescamente li lasciamo andare, così ci accodiamo comodamente sulle loro tracce.
L’uscita alla fine del canale ci regala un bel sole..la seconda picca con le condizioni di oggi proprio non serve!
Le due cordate precedenti hanno preferito a questo punto risalire a sinistra direttamente le roccette che portano in vetta, noi preferiamo attraversare a sud su cenge erbose e tratti di neve più ripida prima di uscire sulla selletta finale e risalire da qui le roccette della cresta fino alla croce di vetta. Dalla cima si gode un panorama a 360° in un limpido cielo privo di foschie, che ci regala la vista su Concarena e Bacchetta, sulla sinuosa cresta che dal Camino conduce fino al Mengol, l’Adamello e la Presolana.

Dopo l’immancabile foto di ci rifocilliamo e lasciamo un pensiero sul libro di vetta, quindi scendiamo sull’ultimo tratto di neve e per ripido sentiero ghiaioso, oggi fangoso ed un po’ scivoloso, scendiamo al passo delle Ortiche e da qui, superata la caratteristica cornice, scendiamo ridendo e affondando per il canale della Normale.
Ritorno al rifugio Bagozza per l’irrinunciabile birra, peccato che Silvio il rifugista è via per l’organizzazione del Mezzalama, quindi non possiamo godere delle sue battute.
Alla prossima!
Grazie alla compagnia del nuovo socio Nico.

Tempo di avvicinamento: 1 ora dal rifugio Bagozza.
Tempo di arrampicata: 2 ore.

Foto 1: L’evidente canale nord ovest a destra del Cimon;
Foto 2: Il tratto più ripido prima dell’uscita in cresta;
Foto 3: L’immancabile foto di vetta.
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