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   Mt.Hood, Oregon USA, 10/08/2014
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Onicer  Albe   
Regione  Altro
Partenza  Timberline Lodge  (1817 m)
Quota attacco  1817 m
Quota arrivo  3429 m
Dislivello della via  1612 m
Difficoltà  PD ( pendenza 45° / II in roccia )
Esposizione in salita Sud-Est
Rifugio di appoggio  Timberline Lodge
Attrezzatura consigliata  Piccozza ramponi
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Stratovulcano dormiente ma potenzialmente vivo, con delle attività geotermiche nel duomo lavico sommitale. Appartiene al Cascades Range (Oregon, USA) e, anche se con un’alteza modesta, alimenta 7 distinti ghiacciai.
Per la salita è richiesto solo un self-issued wilderness permit, che non si paga; il modulo si può reperire a Timberline o ad ogni trailhead. Nel versante sud-est sale una strada che porta alla stazione sciistica del famoso storico Timberline Lodge, i cui impianti erano ancora aperti! Siamo a 1900m!. Qui parte la salita classica del Hogsback. Sicuramente meritevole come skialp, ha il suo fascino anche fuori stagione.
Noi abbiamo dormito al Campground di Trillium Lake e saliti in giornata. Dal parcheggio di Timberline si sale rimanendo sulla sx degli impianti fino all’arrivo dello skilift presso il Silcox Hut (2130m). Si continua alle spalle del rifugio per immondo ghiaione sabbioso oppure preferibilmente su lingue nevose (Palmer snowfields, rimanenza del Palmer Glacier), rimanendo grosso modo sull’ampio crinale che scende dal Crater Rock, prominenza rocciosa sulla direttrice della cima, costituita da un nucleo solidificato del condotto vulcanico. Sotto di questa il ghiaione si fa più ripido (e franoso) e sulla dx compare il White River Glacier. Appena possibile si può passare su di esso e salirlo fino al catino vulcanico sovrastato dalla parete rocciosa del Steel Cliff a dx. Con attenzione a qualche crepaccio, si rimonta la cresta nevosa del Hogsback a 3230m. Si percorre la cresta per tagliare poi a sx e portarsi sotto la parete che scende dalla cresta sommitale. Abbiamo evitato la crepaccia terminale sulla dx; serve fare attenzione alle scariche sassi per lo più sulla dx e individuare la linea più sicura, oltre che ad essere li in orario opportuno. La parete ha una pendenza di 45° circa e si impenna un po’ verso l’uscita. Qui abbiamo superato alcuni slatini di rocce – sempre immonde – e sbucati in cresta. La vera cima si trova circa 300m più a est (dx) e la si raggiunge per cresta costituita da blocchi e sfasciume instabile. No grazie, scendiamo finchè il pendio è in ombra e ci caviamo dai guai. Odore di zolfo, fumi e poi sabbie polverose unite ad uno strano ambiente glaciale ci accompagnano dinuovo fin giu alle piste.
Tempi:
Park-cima: 4,30h (2.00-6.30)
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