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Gran Zebrù/Köenig Spitze, Cresta NW (Suldengrat), 22/06/2014 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | pelle2005 |
Regione | Lombardia |
Partenza | Valfurva (località Forni) (2172 m) |
Quota attacco | 3200 m |
Quota arrivo | 3859 m |
Dislivello della via | 650 m |
Difficoltà | D- ( pendenza 60° / IV in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rif. dei Forni, Rif. Pizzini, Rif. VAlpini-Bertarelli |
Attrezzatura consigliata | Piccozza, ramponi, corda, casco, 1 vite da ghiaccio, qualche protezione veloce e cordini |
Itinerari collegati | Gran Zebrù/Köenig Spitze (3859m), Cresta NW (Suldengrat) |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Primo Giorno: Parcheggio dei Forni-Passo delle Pale Rosse-Cima della Miniera-Rifugio V Alpini
Per una logistica più comoda domani, optiamo per questo avvicinamento. Dal parcheggio si parte 8e15, fresco ma presto farà caldo, al Pizzini alle 10, ma oggi siamo lenti, sono lento. Fin qui niente neve. Si prende la strada per la normale del Gran Zebru, che si abbandona al Sasso Rosso per puntare al Passo delle Pale Rosse, attraversando il primo dei tre ghiacciai di oggi, la Vedretta del Gran Zebru. Niente crema protettiva e scottatura assicurata. Passo delle Pale Rosse valicato alle 12e45, la vista ci inganna facendoci sembrare impossibile la salita alla Cima della Miniera, ma da vicino sarà nettamente meno ripida di quello che sembra. Una debole traccia ci arriva. E la Suldengrat appare. Si attraversa il secondo ghiacciaio della giornata, Vedretta della Miniera, si risale su un tratto di sfasciume e alle 14e15 siamo su Cima della Miniera. Cerchiamo la discesa visto che di tracce non se vedono più. Si scende come indica la cartina della Tabacco, una corda fissa facilita il tratto di roccia, poi si sprofonda nella neve, e infine piede sul terzo ghiacciaio di oggi, Vedretta dello Zebru, immacolata. E studiamo il canale di accesso al passo Solda. Incontriamo gli amici del Corso A1 del CAI di Carpi, e poco prima delle 16 siamo al rifugio V Alpini. 1500m di salita, 400 di discesa, circa. Secondo Giorno: Passo Solda, SuldenGrat, normale Ore 3 colazione, ore 3e40 si parte, si risale il canale che scarica già oggi che c’è ancora neve (occhio alle cordate in alto, meglio spostarsi a sinistra), neve che tiene bene per fortuna. 5e30 siamo al Passo, ma sbagliamo canale di salita in cresta stando troppo a sinistra (più a sinistra c’è l abisso della parete), tocca scendere e risalire più a destra, e finalmente alle 6e30 siamo (dovremmo essere) all’attacco della cresta vera e propria, ma il mio altimetro ha qualche problema.. Si inizia su roccia sgombra da neve friabile, i piattini appoggiati, tocca essere delicati. Più su un chiodo sul tratto più tecnico, ma almeno è roccia buona! Palpare sempre gli appigli.. O fare sostituzione. Poi ci si alterna tra neve e roccia, belle creste affilate da toccare il cielo, e vento che rompe le palle. Poco prima del tratto di IV (spit sul quale ci facciamo una disarrampicata assicurata dall’alto) c’è comunque un altro pezzo delicato, anche per colpa di quel po’ di neve ancora presente. Sono le 9e45. Ancora la roccia non ci lascia, si sguscia in mezzo agli arroccamenti (che stronzi a mandare qui la gente a combattere), su creste nevose, a cavalcioni, e in abbraccio delle cornici. Poco prima della cima un traverso infido sui piattini, meglio passare più sotto come han fatto due cordate dietro di noi. Ore 10e45 cima, panorama, pace, appagamento. Ben presto inizia una discesa faticosa (si sprofonda) e calda (sole), alle 12e30 siamo al Pizzini. Qui racconto: http://andreaintrip.blogspot.it/2014/06/svizzera-no-suldengrat.html Qui altre foto: https://plus.google.com/u/0/photos/103130992103249740937/albums/6028177382096931985 |
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