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   Vajo Ruga Zalica e cresta Zevola-Tre Croci, 25/01/2014
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Onicer  pelle2005   
Regione  Veneto
Partenza  Parcheggio vasche dell obante  (1026 m)
Quota attacco  1250 m
Quota arrivo  1976 m
Dislivello della via  800 m
Difficoltà  D- ( pendenza 65° )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  battisti
Attrezzatura consigliata  nda, saliti slegato, ma corda necessaria per la doppia. Consiglio picca classica (per la neve inconsistente) e picca tecnica (per la neve dura)
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  2 - Moderato
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Altra splendida giornata in questo gruppo montuoso dove ogni metro quadrato nasconde un tracciato.
Alle 6e15 partiamo dal parcheggio della Vasca dell’Obante, credevo trovare neve già qui, invece è rimasto poco. Sotto una possente mezza luna arriviamo al Rifugio Battisti alle 7e00, si prosegue verso gli attacchi dei vaji, ci si veste e alle 7e30 attacchiamo il Vajo Ruga dello Zalica.
La pendenza iniziale è poco sostenuta, 45°, su fondo buono. Dopo una mezzoretta dritto a noi la neve finisce verso il cielo, occorre deviare a sinistra e infilarsi in mezzo a due pareti rocciose che restringono il passaggio (mediamente un paio di metri). La pendenza aumenta decisamente, 65°, un breve tratto con neve che assomiglia più a ghiaccio, e dopo una ventina di minuti si sbuca sulla forcella dalla quale occorre calarsi per poter proseguire. Alberelli in loco con cordone e moschettone da ferramenta. 5 persone impegnate già in doppia per scendere (doppia da 20m), quindi aspettiamo una mezzora prima di poter proseguire.
Una volta scesi occorre traversare leggermente e scegliere tra la classica o la variante sorriso. I 5 ragazzi che ci precedono vanno per la variante, perciò noi andiamo per la classica. Altra risalita sui 60°, verso la fine la neve peggiora), e dopo 15min si sbuca su un'altra forcella che da sul Vajo Cesco.
Qui si sceglie per dove uscire. Vista la notevole quantità di cornici e il sole che illumina già parecchia neve, scegliamo il canale “centrale”, ancora all’ombra e con cornice minima. Solo gli ultimi due metri fanno penare un po’ per la consistenza della neve, la cornicina e il passo atletico in spaccata, ma ravanando nella neve si trova qualche mugo che aiuta. Alle 9e45 siamo fuori.
Proseguiamo verso lo Zevola, tutto da tracciare, si sprofonda fino alla caviglia ma ciò consente di sentire meno la pendenza dei traversi successivi (a livello psicologico, non fisico). Belle meringhe si tuffano nel vuoto dell’altro versante. Alle 10e20 siamo sullo Zevola, pausa cibo e si riparte verso Cima Tre Croci, ripeto la cresta fatta due settimane fa, ma in condizioni completamente diverse: oggi è tutto da tracciare, si va giu fino alla caviglia o fino al ginocchio (no ciaspole, meglio sprofondare che scivolare), lontani dalla cresta per paura delle cornici, ma non troppo per paura dei distacchi. Qualche tratto in discesa un po’ ripido, 55°, ma la neve aiuta a non volare via.
11e15 siamo in cima al Tre Croci. Seguiamo le tracce di chi ha fatto il Vajo Battisti, che invece che scendere subito verso ovest, è andato un po’ verso sud per scendere nell’avvallamento successivo e poi traversare un direzione del Passo Lora, dove giungiamo alle 11e50. Neve buona anche qui nel mio stupore.
Si scende, si osserva il Vajo Nord bello pieno (salto roccioso coperto pare) e alle 12e30 ci gustiamo birra e panino al Battisti.
13e30 di nuovo all’auto.

Giornata di sole, vento, poco freddo ahimè.

Andrea, Giorgio e Mirko.

Qui racconto:
http://andreaintrip.blogspot.it/2014/01/mr-carega-non-delude-ruga-zalica-e.html
Qui altre foto:
https://plus.google.com/u/0/photos/103130992103249740937/albums/5974027586190298289
Qui la bibbia:
http://www.laserenissima.net/shop/scheda_prodotto.php?id_p=821&id=
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