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   Piz Kesch, via normale, 07/09/2013
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Onicer  Vezz   
Regione  Svizzera
Partenza  Punt Granda (strada per l'Albulapass)  (2258 m)
Quota attacco  3008 m
Quota arrivo  3418 m
Dislivello della via  1160 m
Difficoltà  PD ( pendenza 35° / II in roccia )
Esposizione in salita Est
Rifugio di appoggio  Capanna d'Es-Cha, 2594 m
Attrezzatura consigliata  Normale da ghiacciaio, caschetto
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Il piz Kesch è cima massiccia sita nel cuore dell'Engadina settentrionale, della quale è anche l'elevazione più alta. Lasciata l'auto in località Punt Granda, sulla strada che da Madulain sale all'Albulapass, ci si incammina in lenta ma costante ascesa lungo il sentiero che conduce alla Fuorcla Gualdauna (2494 m, 30 min circa). Il panorama si apre ora sulla bucolica val d'Es-Cha e in lontananza è già visibile verso nord-est l'omonima capanna raggiungibile in un'ulteriore ora scarsa di evidente traccia piana.
Dalla capanna si svolta di novanta gradi su terreno inizialmente agevole, quindi detritico. Si lascia alla propria sinistra un bel laghetto sovrastato dalla puntuta Aguglia d'Es-Cha, pervenendo infine, con l'aiuto di alcune catene, alla Porta d'Es-Cha (1.15h dalla capanna).
Qui è d'obbligo una sosta per ammirare il severo fianco orientale del piz Kesch. La massima elevazione è quella settentrionale, mentre più a sud spicca la Keschnadel, cavalcata da una via alternativa per la cima (IV).
Discesi 30 m fino al ghiacciaio e indossati i ramponi, si punta, con percorso a esse, la spalla nord-orientale del piz Kesch. Una volta raggiuntala, si abbandonano i ramponi per risalirla su terreno per gran parte camminabile (ghiaia e sfasciumi) nonchè con qualche traverso e risalto roccioso mai realmente esposti. In loco sono presenti frecce rosse e frequenti spit per un eventuale assicurazione (utili soprattutto in condizioni invernali). 1.15h dalla Porta d'Es-Cha.
Dalla cima il panorama spazia a 360 gradi. Da sottolineare in particolare le belle vedute sulla Vadret de Porchabella, sul piz Ela, sul non lontanissimo gruppo del Bernina.
Il rientro, a meno di spostarsi verso destinazioni alternative (la zona si presta a traversate), avviene per lo stesso itinerario di salita.

CONDIZIONI INCONTRATE: giornata assolata che ha messo in risalto i molteplici colori dell'ariosa val d'Es-Cha. La copertura nuvolosa di metà giornata non ha precluso gli ampi panorami godibili dalla vetta.
Ghiacciaio in buone condizioni, privo di insidiosi crepacci, a patto di restare sulla traccia. Roccette finali pulite.

COMMENTO: salita piacevole e mai difficile (la valutazione PD è forse generosa, la parte rocciosa è probabilmente poco più che la normale del Coca). Dislivello contenuto ma sviluppo discreto, sebbene non pesante grazie ai panorami e all'ottimo stato dei sentieri. Consigliati i ramponi e la normale attrezzatura alpinistica per il ghiacciaio; per la parte in roccia, se si è scelto di affrontarla legati, sarebbe sufficiente uno spezzone di corda da 20 m.
Con Andrea, desideroso di imparare i segreti della progressione in conserva.

FOTO:
1- L'Aguglia d'Es-Cha sovrasta un laghetto sul percorso.
2- Il percorso finale (a destra la cima).
3- Bella luce sul sentiero del ritorno.
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