Home Gallery
Reports
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Mountain Bike
Archivio
Itinerari
Scialpinismo
Escursionismo
Roccia
Ghiaccio e Misto
Fenio...menali
Forum
Ricerca
   Argentera Cima Sud Canalone della Forcella, 12/05/2013
Inserisci report
Onicer  ucamosciomoscio   
Regione  Piemonte
Partenza  Terme di Valdieri  (1390 m)
Quota attacco  2550 m
Quota arrivo  3297 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 55° / III in roccia )
Esposizione in salita Ovest
Rifugio di appoggio  Rifugio Bozano
Attrezzatura consigliata  Normale da ghiaccio qualche chiodo da roccia e nuts ( non si sa mai )
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Sono le previsioni metereologiche che ci spingono, per questo week end di metà maggio, a riesumare con grande soddisfazione il vecchio progetto di percorrere il canalone della Forcella alla più alta cima delle Marittime, nella fattispecie la cima sud dell’Argentera. Decisione che si rivelerà azzeccata sotto tutti i punti di vista, compreso quello tecnico, l’Argentera è una montagna con la M maiuscola, la cui salita soprattutto in condizioni di grande innevamento, come quest’anno non è assolutamente da sottovalutare per l’impegno globale richiesto. Le trasferte in Marittime, abbastanza pesanti dal punto di vista logistico, ripagano ampiamente lo sforzo offrendo all’escursionista un ambiente incontaminato, lontano dallo sfarzo e dalla falsità del turismo di massa, ridando alla montagna tutta quella genuinità che tanto ricerchiamo, il tutto condito da aspetti naturalistici e paesaggistici di rara bellezza. Il canalone della Forcella, classica salita di neve e ghiaccio di inizio stagione, con partenza dal rifugio Bozano, non soffre di certo dell’affollamento dei più blasonati itinerari del genere delle alpi occidentali o centrali ( pur non avendo nulla da invidiare ) qui anche la salita al rifugio va conquistata metro per metro, e non vi è certo la possibilità di sfruttare blandamente lo sconto ( in termini di fatica fisica ) degli impianti a fune. Sarà per questo che malgrado le ottime condizioni ambientali e meteo che abbiamo passato due splendide giornate nella più completa solitudine senza incontrare anima viva, all’infuori di alcuni camosci e una magnifica coppia di aquile che ci volteggiavano sopra la testa mentre riposavamo sulla cima al cospetto della parte terminale ( o iniziale secondo i libri di testo ) della catena alpina, impreziosita dalla presenza del mare come tela di fondo. Il canale della Forcella solca centralmente con andamento sinuoso il versante occidentale della montagna, risultando per questo motivo molto vario ed interessante, sbuca alla forcella d’Argentera ( il più alto valico delle Marittime ) tra la Cima Nord ( 3287m) e il punto culminante la Cima Sud ( 3297m). Risulta ancora più interessante percorrendo la variante da noi salita nella parte centrale, che aggiunge interesse tecnico senza snaturare l’insieme della salita. La parte da non sottovalutare dell’intera escursione è la discesa, che in condizioni di forte innevamento, da qualsiasi parte si effettui, risulta lunga e delicata. Noi abbiamo preferito ripercorrere a ritroso l’itinerario di salita, evitando la variante soluzione non certo breve ma tranquilla per quanto riguarda l’orientamento, da intraprendere nelle prime ore del mattino. La via normale che percorre una comoda ma esposta cengia sul versante SE si presentava troppo innevata e data l’ora tarda poco sicura per le condizioni del manto nevoso. Attualmente il canale si presenta tutto in neve molto pressata o ghiaccio risultando tecnicamente più interessante ma faticoso per le articolazioni delle gambe, soprattutto se lo si percorre due volte ( salita e discesa tutta faccia a monte) come abbiamo fatto noi.

Accesso :
Da Cuneo proseguire in direzione di Borgo San Dalmazzo ¬– Colle di Tenda, all’uscita del paese imboccare la Valle Gesso ( indicazioni per Valdieri – Entracque ). Risalirla dolcemente per una decina di chilometri dove ad una rotatoria si biforca, prendere la destra seguendo per Sant’Anna di Valdieri, oltrepassato il paese la strada continua nella valle rinserrata tra alte pareti sino alle Terme di Valdieri. Qui solitamente, la strada ,nella stagione propizia alla salita del canale viene interrotta per pericolo valanghe o presenza di neve. Se fosse aperta si può proseguire per tre chilometri sino alla località Gias delle Mosche da dove parte il sentiero per il rifugio Bozano ( parcheggio a quota 1600m ).

Avvicinamento :
Dal Gias delle Mosche seguire le indicazioni del sentiero per il rifugio Bozano , che si inerpica per un ripido costone boscoso sul fianco ds idrografico della valle principale, sino ad aprirsi con magnifica vista nell’alto vallone d’Argentera. Da qui la bella mulattiera risale il fianco ds idrografico del vallone per magri pascoli e ampie pietraie sempre con colpi d’occhio mozzafiato sulla Serra d’Argentera, raggiungendo il dosso dove sorge il rifugio. ( circa due ore e trenta dal Gias, variabile a seconda dell’innevamento presente ).Solitamente il rifugio è gestito da giugno, offre comunque in alternativa un accoglientissimo locale invernale, ricavato nella costruzione posta poco più in basso di quella principale. Solitamente non vi è gas e pertanto è bene organizzarsi di conseguenza. Dal rifugio puntare al pianoro nevoso posto alle sue spalle proprio sotto l’imponente parete del Corno Stella, attraversarlo in direzione e per scavalcare uno sperone secondari che si frappone al vallone dove sfocia il canalone della Forcella. Non puntare al valico più basso dove si trova la presa d’acqua per il rifugio, ma poco prima risalire il ripido pendio in direzione del Corno, traversando poi verso la sella più alta. Da qui con un mezza costa su nevaio si raggiunge intuitivamente la base del canale. ( si può passare anche sulla sella più bassa ma il percorso risulta delicato soprattutto al buio ) ore 0.45/1.00 dal rifugio.

Relazione :
Superare i primi 150mt di canale che va restringendosi tra pareti rocciose sino ad una strettoia caratterizzata da una cascata di ghiaccio di una decina di mt a 60° ( sin qui 45°/50° continui con muretti più ripidi dovuti alle rigole di scarico tratto molto suggestivo ). Continuare per una cinquantina di mt ( 45°/50° ) sino a quando il canale si incurva verso sn. A questo punto abbandonare la via classica che lo segue fedelmente, per risalire quella di sn delle due goulotte che incidono il muro roccioso della riva sn idrografica. Superare una trentina di metri a 55° e sostare su roccia a sn ( al riparo di un piccolo tetto) poco sotto la strettoia che costituisce il passo chiave. Proseguire direttamente vincendola per un tratto di 7/8mt di ghiaccio colato a 85° molto bello ma poco proteggibile per l’esiguità dello spessore dello stesso. Il canalino prosegue con una quindicina di mt a 50° sino ad un’altra strettoia di 5/6mt a 65° sempre di ghiaccio molto sottile, ancora pendio nevoso di una decina di mt poi si sosta su roccia a ds. In totale sono una settantina di mt. Uscire dal canalino raggiungendo la parte ds del nevaio centrale, qui poco ripido, traversando sulla sn orizzontalmente sotto una fascia di rocce si riguadagna l’asse del canale principale. Seguirlo nei pressi della rigola per un lungo tratto rettilineo (50°) sino a quando incurvandosi verso sn e diminuendo progressivamente di pendenza ( 45° ) si sbuca alla Forcella d’Argentera 3240mt. Tra la cima Nord e il punto culminante della Cima Sud. Dalla forcella traversare orizzontalmente per cengia molto esposta e delicata se con neve sul versante est in direzione sud, per una trentina di metri, quindi per rampa rocciosa inclinata verso ds e muretto atletico (3°) raggiungere il filo di cresta presso una forcellina con spuntone cordonato con maglia rapida. Seguire la cresta nord alquanto aerea stando sul versante ovest innevato, sfruttando i numerosi spuntoni per assicurazione e con splendido percorso raggiungere in breve il punto culminante ( croce ). Circa 4/5 ore dalla base a seconda delle condizioni.

Discesa :
Con condizioni di forte innevamento sono tutte lunghe e alquanto complesse. 1) la normale del versante SE percorre per pochi metri lo sperone SE poi segue un canale camino sulla ds che porta all’evidente cengia che taglia tutto il versante di ripide placche. Agevole quando sgombra di neve, molto più delicata altrimenti, anche perché prende sole sin dal primo mattino compromettendo la qualità del manto nevoso. Raggiunto al termine della stessa il passo dei Detriti valicarlo ( oggi grossa cornice ) scendere al rifugio Remondino. 2) In funzione delle condizioni odierne e della poca conoscenza della regione abbiamo preferito ripercorrere a ritroso l’itinerario di salita, soluzione che si è rivelata sicuramente più sbrigativa anche se non proprio banale per le condizioni del pendio di neve molto dura o ghiaccio. Discesa che va comunque affrontata al massimo in tarda mattinata per evitare i pericoli oggettivi dati dall’orografia stessa del canale. 3) Altra possibile via di discesa spesso intrapresa consiste nello scavalcare la Cima Nord per raggiungere il colletto Coolidge e divallare per il lungo e rettilineo canalone di Lourousa. ( molto lungo e non banale )

Bella escursione in compagnia di Robi ( er Bottarga )
Foto 1 Il tracciato ( in verde la parte di canale classica, percorsa in discesa )
Foto 2 La prima strettoia
Foto 2 L’uscita in forcella
Report visto  2539 volte
Immagini             

[ Clicca sulla foto per ingrandire ]
Fotoreport  Clicca qui per andare al foto-report