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Val Paghera, Moccolo d'Aviolo, 19/01/2013 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | LorenzOrobico |
Regione | Lombardia |
Partenza | Rifugio alla Cascata (1500 m) |
Quota attacco | 2050 m |
Quota arrivo | 2100 m |
Dislivello della via | 50 m |
Difficoltà | 4+ / III |
Esposizione in salita | Nord-Est |
Rifugio di appoggio | Rifugio alla Cascata |
Attrezzatura consigliata | Da cascata |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Non bisogna essere del tutto a posto per sobbarcarsi 3 ore di avvicinamento con neve inconsistente fino alla pancia per scalare 50 metri di ghiaccio. Ma il Moccolo era lassù di vedetta, un candelotto ben visibile dal rifugio Aviolo. Ben pochi hanno tastato il suo ghiaccio perfetto, azzurro e verticale. E così, attratti da quel siluro azzurro, abbiamo risalito facilmente il sentiero fino al rifugio Aviolo per poi iniziare a sprofondare nei dolci pendii che contornano il lago.
Io vado avanti con le ciaspole, mentre Domenico ha pensato bene di dimenticarle proprio oggi !! La ravanata verrà ricordata a lungo. Quando lascio il lago per risalire il pendio di destra mi accolgono prima i rododendri sul fondo, poi neve del tutto inconsistente. Anche con le ciaspole si sprofonda fino al terreno. Il vero calvario è quando sul fondo si iniziano a trovare arbusti con il vuoto sotto. Le ciaspole si incastrano dentro e si fatica a venirne fuori. Nel frattempo il candelone si avvicina lentamente e ti guarda divertito. Tu sogni di scolpire la tua via su quel ghiaccio, ma intanto sei lì fermo coi polmoni che esplodono. A testa bassa e acchiappando qualche alberello percorro le ultime svolte fino al canalino finale sotto la colata. Qui l'ultima beffa proprio quando pensi di esserci, e invece no. I primi 30 metri di goulotte hanno scaricato alla base tutta la neve e si deve nuotare per gli ultimi 50 metri lineari. Scavo una trincea con i guanti per farmi strada e in qualche modo mi barcameno fino a toccare il primo ghiaccio. Alla fine ho impiegato 1 ora e mezza dal rifugio, son 150 metri di dislivello scarsi... Domenico mi raggiunge lasciando solchi profondissimi ad ogni passo, ancora qualche imprecazione, ma ci siamo. Con 30 metri facili raggiungo il retro della candela, qui si entra in un mondo magico di trasparenze azzurre e comodini di ghiaccio profondi 2 metri. Saliamo prima il lato sinistro, poi quello destro. In alto un bel cordone piazzato a clessidra intorno ad un enorme masso incastrato ci consente di salire e scendere velocemente. Le fatiche sono dimenticate e la dimensione del gioco ha di nuovo il sopravvento. Bella questa falesia di ghiaccio perfetto tutta per noi. Ghiaccio "vero", intonso, non un buco, non un segno... Torniamo agli zaini soddisfatti e con qualche capriola nella neve torniamo al rifugio Aviolo. Un ultimo sguardo al Moccolo, sperando che presto la nostra traccia venga coperta da un bel metro di neve e la candela possa di nuovo guardare gli sprovveduti scalatori con un ghigno beffardo. Solo per veri malati. |
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