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   Poncione di Braga, 03/01/2010
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Onicer  ilcatena      
Gita  Poncione di Braga
Regione  Svizzera
Partenza  Piano di Peccia  (1030 m)
Quota arrivo  2864 m
Dislivello  1830 m
Difficoltà  BSA
Esposizione in salita  Est
Esposizione in discesa  Est
Itinerari collegati  nessuno
Neve prevalente  Crostosa
Altra neve  Ventata
Rischio valanghe  3 - Marcato
Condizioni  Mediocri
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Prima baraccata del 2010 e tutto comincia come da copione: mentre sono in viaggio verso Como con Nesquick e Losco Figuro arriva una telefonata: è il Grigna che questa volta ha dimenticato le ciaspole e deve tornare a casa a prenderle. Ci portiamo avanti facendo la spesa e ci troviamo a Como con oltre mezz'ora di ritardo. Siamo io, Corvo Nero, Nesquick sci muniti, Grigna e Losco Figuro ciaspole-muniti. Si parte e tempo 30 secondi siamo tutti cinesi, ed è solo l'inizio. Alle 11 raggiungiamo Piano di Peccia in Val Lavizzara e malgrado la bassa quota, c'è oltre mezzo metro di neve. Ci mettiamo pigramente in marcia prendendo in giro tutti quelli che incrociamo con la nostra parlata cinese. Malediciamo i ciaspolatori che hanno tracciato nei giorni precendenti: seguire la loro traccia con gli sci è molto difficile. Comunque dopo due ore e mezza siamo alla capanna Poncione di Braga. Poco dopo arrivano anche due giovani bavaresi, Lisa e Sebastian, anche loro decisi a passare la notte in rifugio. I due non sanno cosa li aspetta: 5 pagliacci cinesi decisi a dare spettacolo tutta sera. Però, da bravi italiani, offriamo loro aperitivo, spaghetti e pandoro. La notte è un calvario in quanto Losco Figuro si tramuta in orso e dobbiamo cambiare stanza per dormire.
La mattina si parte all'alba in direzione del Poncione di Braga che si raggiunge facilmente per pendii aperti e poi per la breve cresta finale. In cima ammiriamo il panorama, ma passiamo alcuni momenti paura quando vediamo uno scialpinista investito da una slavina sul versante di Robiei. Per fortuna non resta sepolto ed esce dalla valanga con le proprie gambe, con l'aiuto dei suo compagni di gita.
Anche la nostra discesa non inizia nel migliore dei modi: la neve è crostosa e molto difficile. Dopo poche curve Sebastian cade e si lussa una spalla. Essendo però studente di medicina, con l'aiuto di Lisa, fa rientrare la clavicola nella sua sede ed è possibile proseguire la discesa. Breve sosta al rifugio per ripulire si prosegue verso il fondo valle. La neve peggiora ed è quasi impossibile sciare. Va un po meglio in basso nel bosco, dove è arata dai passaggi. Infine la strada forestale è stata battuta da un gatto delle nevi ed è una comoda pista dove scendere rilassati. A Piano di Peccia beviamo in compagnia di Lisa e Sebastian, che ripartono per la Baviera, mentre noi prediamo ci dirigiamo in Brianza. Oramai però non riusciamo più a parlare italiano.
Grazie a tutti i partecipanti per questi due giorni straordinari e grazie a Lisa e Sebastian, che ci hanno sopportato.
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