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Pizzo Scalino mt.3323 - tentativo, 20/10/2012 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | piccolo giò |
Regione | Lombardia |
Partenza | Località Campagneda (1930 m) |
Quota attacco | 3230 m |
Quota arrivo | 3230 m |
Dislivello della via | 1300 m |
Difficoltà | F ( pendenza 35° / I in roccia ) |
Esposizione in salita | Nord-Ovest |
Rifugio di appoggio | Rifugio Cà Runcasch |
Attrezzatura consigliata | n.d.a. invernale. |
Itinerari collegati | nessuno |
Rischio valanghe | 1 - Debole |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Lasciata l'auto prima di un tornante sulla strada che porta all'Alpe Campagneda per formazioni di neve ghiacciata, proseguiamo a piedi.
Poco dopo lasciamo la carrareccia e deviamo in leggera discesa verso destra, segnavia che indica Alpe Prabello, entriamo nel boschetto seguendo gli ormai sbiaditi segni cai fino a giungere alla magica e particolare conca dove appoggiate su di un pianoro e in una atmosfera di altri tempi, ci sono le antiche(ora ristrutturate) case dell'Alpe Prabello con annessa chiesetta e Rifugio Cristina. Il giorno prima telefonai al Rifugio Cà Runcasch per informarmi sulle condizioni della neve precedentemente caduta, risposta: ha nevicato per un giorno e mezzo senza smettere,aiutooooo. La neve fino all'Alpe c'è a macchie, ma d'ora in poi abbonderà. Comunque per il momento non si sprofonda e proseguiamo a vista salendo su di una ripida e 'carognosa' morena fin verso una stretta sella detta anche il 'Cornetto'. Breve pausa, mettiamo i ramponi e scendendo di qualche metro traversiamo diagonalmente sotto la bastionata dell'imponente mole dello Scalino che con una ripida salita finale ci proietta sul ghiacciaio. Togliamo i ramponi e mettiamo le ciaspole, il proseguo della salita è reso difficoltoso dalla crosta di neve non portante che una volta rotta ci fa 'sprofondare' fino al ginocchio. Con caparbietà ci avviciniamo, lentamente, con una decisa virata verso destra (ovest) ci dirigiamo verso un colletto punto di partenza per la salita finale. Arrivati quasi sotto, si para davanti a noi un gigantesco crepaccio largo almeno tre metri, straprofondo e lungo almeno 70mt. - con prudenza lo aggiriamo e ci portiamo così a ridosso del ripido muro poco sotto il colletto. Togliamo le ciaspole e mettiamo i ramponi, ma purtroppo la neve farinosa ed inconsistente su placche oblique, ci ha fatto desistere dal superamento di questo 'sbarramento' roccioso, pochi metri di oggettiva pericolosità son bastati a far 'saltare tutto, anche questo fa parte dell'andar per monti. Con la 'piva nel sacco' ma con la convinzione che tutto il possibile per salire era stato fatto, ritorniamo a ritroso per il lungo percorso intrapreso la mattina. Giornata comunque spesa bene, in ottima compagnia e immersi in un panorama da favola, una volta giunti alla macchina, taglio della torta preparata dalle sapienti manine di 'occhi blu' condivisa con un buon bicchiere di spumante................come dire tutto è bene quel che finisce bene! Partecipanti: giovanni (piccolo giò) anna (dagli occhi blu) batti (giovanbattista) giuseppe (beppe) foto 1 - Alpe Prabello foto 2 - sul ghiacciaio dello Scalino foto 3 - vasta crepacciata |
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