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Gran Zebrù, 12/04/2009 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | guidoval |
Gita | Gran Zebrù |
Regione | Lombardia |
Partenza | parcheggio Forni (2160 m) |
Quota arrivo | 3851 m |
Dislivello | 1700 m |
Difficoltà | OSA |
Esposizione in salita | Sud-Est |
Esposizione in discesa | Sud-Est |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Trasformata |
Altra neve | Crostosa |
Rischio valanghe | 2 - Moderato |
Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Neve perfettamente trasformata e rigelata su tutto il percorso fino al Passo della Bottiglia. Gli spazi vastissimi permettono di scegliere l'itinerario migliore, anche lontano dai segni dei giorni precedenti. Invece nel canale del colle conviene salire a piedi per via della neve molto segnata e gelata. Da qui oggi praticamente tutti a ramponi fino in cima, anche sulla traccia degli sci del giorno prima, molto degradata. Dal colle alla vetta neve prevalentemente crostosa / farinosa. Una sola piccola chiazza di ghiaccio semiscoperto al centro del pendìo, per il resto ben innevato. Per gli ultimi 50 m è comunque obbligatorio salire a piedi. Invece è possibile partire in sci dalla cima senza problemi. Fare attenzione alle rocce nascoste appena sotto la neve nei primi metri di slittamento diagonale sottocresta fino al pendìo gradinato. Tratti compatti gelati nella striscia più sciata, sulla quale si sono formate delle gobbe. Carine e divertenti, ma sono dure se si scende all’ora giusta: fare attenzione che resta comunque un pendìo abbastanza ripido ed esposto.
Foto: vecchie conoscenze incontrate provvidenzialmente subito, sui gradini che portano al breve tratto di cresta (facile, abbastanza larga) tra la normale e la vertiginosa N, Marco Confortola a denti stretti fin dalla partenza. |
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