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   Presolana Occidentale, traversata delle creste (W-E), 30/10/2011
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Onicer  darioalpago   
Regione  Lombardia
Partenza  Passo della Presolana (1250m)
Quota attacco  2300 m
Quota arrivo  2521 m
Dislivello  221 m
Difficoltà  PD / III ( III obbl. )
Esposizione  Varia
Rifugio di appoggio  Baita Cassinelli
Attrezzatura consigliata  NDA,ramponi.
picozza attualmente non necessaria.
Itinerari collegati  Presolana Occidentale (2521m), traversata delle creste (E-W)
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Presolana...
La regina delle Orobie.
Una cima che non avevo mai toccato,se non con gli occhi per poi viaggiare verso altre montagne.
Invece come per un amore accade tutto d'improvviso...
la settimana precedente un piccolo infortunio alla spalla,il mio Master inguaiato con il lavoro e una proposta da una persona speciale mi portano in questo luogo meraviglioso e fuori dalla mia immaginazione.
Sento al telefono mia "sorella"Barbara che ha voglia di ambiente...e questa cima viene fuori da non so dove come perfetta per quel momento.
Difficoltà in roccia contenute,cima per noi inviolata,e quella carezza d'inverno che vogliamo andare a raccogliere abbracciando la cresta...
e che cresta...
Lunga e maestosa degna della regina che rappresenta..
Partiamo con qualche "intoppo"a causa delle tecnologie cellulari...-)))
e ci immergiamo in questo sogno di cui ignoro ancora le proporzioni e la magia proprio come un bimbo rapito dalle favole natalizie che solo nell'attesa e nello stupore trovano il loro significato.
Ma eccoci qui al passo,con le frontali in cammino verso la Cassinelli nuotando nel buio del bosco respirando le parole della sincerità che solo alle persone speciali possiamo donare fino in fondo..
Alla malga albeggia e la Regina sembra aprirci il suo cuore con le sue pareti imponenti commosse dal sole nascente.
Incontriamo amici diretti alla Saglio con cui condividiamo un pezzo di strada,poi ancora soli e rapiti da questa roccia stupefacente...
Mi ha colpito davvero questo calcare lavorato a tal punto da non sembrar vero..
Dopo un pò di giri arriviamo alla grotta dei Pagani e incominciamo a salire...
La roccia mi conquista tra le mani mentre gli occhi cercano la linea del cielo verso quella cresta che vogliamo afferrare.
Ad un tratto arriva Lei...
la neve...
quell'emozione indescrivibile che ti riporta bambino attraverso un semplice gesto,
un suono,
un'idea.
E' il suono dello scarpone che entra nella neve..
l'idea che il suo abbraccio sosterrà la tua voglia di essere migliore,donandotene le facoltà e la leggerezza di un sorriso vero...
Non ci tratteniamo dall'esprimerci la nostra gioia ...
e via con grida che sanno di canti alla libertà di andare dove vogliamo..
Ma stiamo cercando solo un pezzettino di noi..sempre..
E' la cresta.
Ci dirigiamo verso la Cima di Castione mentre davanti agli occhi si schiudono le Alpi insieme all'indaco portato dalla Nord della Presolana.
La dolce musica dei nostri passi nella neve sbiadisce la vista, mentre tutto scorre spontaneo nel gesto a cercare quei suoni meravigliosi che per un attimo sfuocano il mondo per cercare ancora il tuo viso prima che arrivi il tatto e lo sguardo...
E' la croce.
Stupiti,meravigliati,quasi stupidi nel ritrovare una parte importante di noi che forse credevamo persa...
ma era li...
a bruciare ardentemente sotto le braci del nostro passato.
La sincerità e l'onestà intellettuale si mischiano al cielo terso per poi cadere su di noi in un sorriso che spalanca gli occhi con l'impagabile sensazione della condivisione.
Siamo al settimo cielo..
e ripartiamo verso la prossima cima che ci guarda invidiosa, cercando i suoni della nostra felicità disegnata su questa cresta inaspettata.
In un attimo siamo alla Cima Occidentale e lo sguardo spazia sulle Orobie fino all'Adamello e al Rosa passando in un soffio la pianura e gli Appennini sommersi da un'imbarazante mare di nuvole da cui ogni tanto emerge qualche iceberg come il Guglielmo e il Formico che tentano di imitare l'Ortles e lo Zebrù all'orizzonte.
Comincia a girarmi la testa...
Ma è il prezzo da pagare per tutto questo...
Calziamo i ramponi perchè a Nord la neve è a volte delicata ma la cavalcata si snoda sui due versanti obbligando a qualche togli metti..
Arriviamo ad un pulpito e una decina di metri sotto scorgiamo nella neve l'ancoraggio per la doppia.
Rimettiamo i ramponi perchè siamo di nuovo a Nord in un angolino freddo e suggestivo.
Tre chiodi vecchi collegati da cordone ci sostengono nella nostra discesa verso un intaglio dove ci riabbraccia il sole
e via verso la cresta che ora diventa più tranquilla al sole del Sud che lascia spazio ai prati e al cammino...ma è un attimo e subito ti riporta a cavalcare il filo in un gioco d'arrampicata che ha un profumo di misto che porta la nostra testa lontano verso l'inverno...
Infatti siamo qui anche per questo...
Nel frattempo si sono aggiunti due nuovi amici con i quali condivideremo un bel tratto di cresta e che devo infinitamente ringraziare per la condivisione del loro thè...ne avevo proprio bisogno...
Dopo un'altra doppia su clessidrone ci si alza su bei muretti con roccia solida e finalmente vediamo la cima Centrale dove incontriamo gli amici che hanno appena concluso la bella via Saglio.
Condividiamo un pò di cibo e tanto sole nella felicità di qualche scatto di vetta sigillato grida di gioia...
sembra non mancare nulla..
sembra..
Lasciamo gli amici scendere veloci al Bendotti mentre noi continuiamo verso la cima Orientale,mentre il sole comincia a scivolare all'orizzonte allungando le ombre della Presolana su Colere e la Val di Scalve.
Un'ultima breve doppia e qualche passo nella neve ed eccoci finalmente alla cima Orientale....
Il sole sposa i colori dell'autunno che si infrangono in quelli invernali della cima dove solo la croce resiste alla neve che già riposa sulle rocce.
E' tutto troppo grande...
difficile da raccontare.
Mi giro verso Nord e lo sguardo cade nella valle...
I colori autunnali danno vita ai paesi e alle loro pievi.
Nona, Bueggio e una Baita raccolgono l'ultimo sole e tutto il tempo della memoria...
Colere sembra già dormire nell'ombra della Presolana mentre una lacrima è ormai già scesa cercando di inseguirti ancora nell'ultimo sole...
Scendiamo e un'ultima salita ci porta in vetta al Visolo...
Ancora il tempo di scorgere il Diavolo di tenda nell'intaglio delle Quattro Matte e siamo di nuovo in cima.
Ci riuniamo e ci abbracciamo tutti per l'ultima volta..
gridiamo al sole il nostro essere vivi cercando di dare nuovo significato ai passi appena compiuti.
Federico e socio scappano a valle mentre io e Barby lentamente raccogliamo ciò che resta.
Guardo la cima del Visolo e mi sembra di rivedere ancora il tuo sguardo complice cercarmi mentre ti fanno quella vecchia foto..ma è un attimo e tutto si perde nei venti che scompigliano l'Adamello e il monte Colmo che mi spingono a cercare Edolo dietro il Vivione..
Il resto è una semplice passeggiata alla luce del tramonto con il sole che trasforma a suo piacimento un mare di nuvule degno delle altissime quote...
Il paesaggio si fa più morbido,i colori caldi si raffreddano mentre la luna comincia ad osservarci e il mare di nuvole crea l'illusione di essere in terre lontane...
Un'immensa pianura glaciale ci regala chiaroscuri increspati negli ultimi giochi di luce regalandoci tutti i colori della terra e del cielo...
Il sole muore lasciando solo qualche piccolo alone che si dissolve nelle stelle...
Accendiamo nuovamente la luce artificiale delle frontali e respiriamo ancora i profumi del bosco arrivando alla macchina con gli occhi pieni di una Regina...

Grazie mille a mia "sorella" Barbara che è una persona speciale e che mi ha insegnato tanto...
la voglia di vivere ancora...
sempre...
Vedrai che tutto andrà bene...
(Su questa però è copywrigt mio!)

e soprattutto come dice lei...
L'alpinista ha da puzzà!!!
Se è per quello siamo stati due grandi!!!!!

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