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Carè Alto - cresta sud-ovest, 19/09/2011 | Tweet |
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Onicer | Gian Pietro
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Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | Bivacco Eugenio Segala (3050m) |
Quota attacco | 3050 m |
Quota arrivo | 3462 m |
Dislivello | 412 m |
Difficoltà | PD+ / III ( III obbl. ) |
Esposizione | Varia |
Rifugio di appoggio | Rifugio Val di Fumo |
Attrezzatura consigliata | NDA - sufficiente uno spezzone di corda da 30 m. |
Itinerari collegati | nessuno |
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Condizioni | Ottime |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Saliti venerdi pomeriggio al bivacco Segala dalla Val di Fumo (lago di malga Bissina 1900 m > rifugio Val di Fumo > passo delle Vacche > Bivacco). Piccola struttura a botte, all'interno rivestita in legno, in ottimo stato dispone di 6 posti letto. Materassi e coperte ben tenuti. E' situato vicino al filo di cresta in bellissima posizione panoramica. In stagione avanzata non si trova acqua nei pressi del bivacco. L'ultima disponibile la si trova lungo il sentiero che porta al passo delle Vacche.
La salita non presenta difficoltà particolari (concentrate in due diedri, uno all'inizio e l'altro a metà percorso) ma è sempre molto esposta, soprattutto quando si sviluppa sulle varie cenge di collegamento. Il percorso si snoda sui vari lati della cresta ed è segnalato con alcuni ometti e qualche bollo rosso. Sono inoltre presenti le attrezzature posizionate dagli Austriaci durante la prima guerra mondiale che tornano molto utili come indicazione sul tracciato da seguire ma su cui non fare assolutamente affidamento ai fini della progressione, visto lo stato di abbandono in cui versano. A questo proposito ha dell'incredibile il lavoro effettuato al tempo per garantire il collegamento fra le postazioni al colle e quelle in cima (cavetti di metallo, teleferiche, baraccamenti ora distrutti). Lungo il percorso non abbiamo pestato neve, presente solo una macchia allo sbocco di un canalone ed una poco prima dell'anticima ma entrambe evitabili. Discesa lungo il medesimo itinerario effettuando un paio di doppie nei diedri in precedenza citati. Salita di stampo alpinistico (i rocciatori puri rimarrebbero probabilmente delusi) che assume un particolare valore storico alla luce dei tragici eventi che qui si verificarono circa 100 anni fa. Naturalmente la difficoltà complessiva della via aumenterebbe decisamente se fatta in condizioni non ottimali (presenza di neve o ghiaccio). Con Fabrizio. |
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Immagini | |
Fotoreport | |
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