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   Presanella parete Nord, 03/07/2011
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Onicer  calimero   
Regione  Trentino Alto Adige
Partenza  Pozzi Alti 1850 mt  (1850 m)
Quota attacco  3050 m
Quota arrivo  3556 m
Dislivello della via  500 m
Difficoltà  AD+ ( pendenza 60° )
Esposizione in salita Nord-Est
Rifugio di appoggio  Denza
Attrezzatura consigliata  Da ghiaccio : 2 picozze, ramponi, imbrago, corda , moschettoni, casco, chiodi da ghiaccio ( ieri non usati ).
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Ottime
Valutazione itinerario  Eccezionale
Commento Bellissima, la nord della Presanella.
Quando da Vermiglio si imbocca la deviazione per la carrareccia che sale al parcheggio dei Pozzi Alti, la parete si staglia elegante e maestosa in fondo alla valle, incutendo un senso di rispetto e di solennità.
E man mano che sul sentiero che sale al Denza si prende quota, la parete rivela, passo dopo passo, qualche particolare in più, qualche rigola che da sotto non si scorgeva, gli affioramenti di ghiaccio che incutono un po’ di timore, la pendenza che si intuisce subito che sarà sostenuta e costante per tutta la salita.
Insomma, non gli si staccano gli occhi di dosso.
E anche dall’ampio e soleggiato terrazzo del Rifugio Denza si guarda continuamente la parete, cercando di studiarla, di capirla, di vedere da che parte passare, come evitare gli affioramenti di ghiaccio e come salire.
Lei sta lì, e si fa guardare compiaciuta.
Il Denza è un gran bel rifugio, gestito da rifugisti giovani, simpatici ed allegri. Si mangia bene, e , almeno nel nostro caso, si dorme anche bene in una comoda camera da 6 con letti singoli. Altri, che hanno dormito sulle panche della sala pranzo, se ne saranno magari fatti un idea diversa….
La sveglia suona alle 2,45 e dopo frugale colazione, alle 3,30 siamo in marcia alla luce delle frontali per risalire il sentiero che prima su traccia, poi su morena porta alla confluenza del nevaio che sta alla base della parete.
Ci si lega ed imbraga e si comincia a risalire , su pendenza subito sostenuta, lo scivolo che ci avvicina all’attacco della parete, lambendo una grossa e spettacolare crepacciata.
E’ l’alba, si spengono le frontali e finalmente la parete è di fronte a noi.
Il grosso crepaccio alla base della parete lo superiamo in corrispondenza della rigola centrale, utilizzando un piccolo gradino che consente di piantare le picche sul lato opposto e di fare trazione, per un estetico passaggio.
I primi 30 metri si risalgono in rigola, per poi portarsi alla dx e risalire su neve molto dura e pendenza subito sui 55°.
Per i successivi 100 metri si passa alla dx di una rigola minore per risalire ulteriori 50 metri e poi si ritorna , riscavalcando la rigola, sulla via alla dx del rigolone centrale.
Si salgono altri 150 metri in pendenza sostenuta, qui sui 60° , su neve molto dura ( ottimo rigelo notturno ), salendo in conserva e di buon ritmo.
All’altezza delle rocce centrali, in corrispondenza della placca di ghiaccio, si passa prima alla dx e poi alla sx delle rocce, seguendo un percorso logico dettato dalla neve.
All’uscita del passaggio tra le rocce, affiora un po’ di ghiaccio vivo sulla linea di salita ma con attenzione e standone un po’ sulla sx si passa senza la necessità di mettere chiodi.
Ora si imbocca lo spettacolare ed estetico scivolo della pala finale che , prima piegando a dx ( le tracce delle salite precedenti invece salivano verticali per poi piegare in corrispondenza della cresta ) e poi con linea diritta e continua, porta ( qui qualche scalino aiuta a rilassare gambe e polpacci ) con pendenza costante sui 60° (fino a 30 metri dalla fine) alla bella uscita che sbuca direttamente a pochi metri dalla croce di vetta.
Ed è con enorme soddisfazione e commozione che ci si siede sul plateau nevoso a contemplare tutto quello che di bello la montagna sa sempre offrirti.
E sempre con soddisfazione e commozione ci si abbraccia ( grande socio, che ha tirato tutta la salita da capocordata come un treno.. ) e si stringe la mano alla cordata che è già in vetta e alle altre che arrivano stanche e felici dopo di noi.
E ancora con soddisfazione ci si gode il momento di condivisione che sulla vetta ci unisce ad altri amici alpinisti venuti da ogni dove ( sulla vetta c’erano : noi lecchesi, due modenesi, due veronesi e un piemontese…..è la montagna il vero melting pot ! ) per rendere onore a questa meravigliosa cima.
Dopo giusto ristoro, scendiamo per la bella via normale incrociando parecchie persone che stanno salendola e sotto un grande sole e un cielo terso ritorniamo al rifugio per una corroborante birra fresca.
Discesa rapida ai Pozzi Alti e poi , dopo un ‘ultima occhiata alla Nord, lasciamo questo piccolo angolo di paradiso per tornare alla nostra Brianza.
Grande salita, e grande giornata !!!
Alla prossima !
Partecipanti : Calimero e Saldeg

Foto 1 : la parete Nord della Presanella nelle condizioni di ieri
Foto 2 : In parete
Foto 3 : l'uscita dalla parete

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