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   Vajo NAscosto, 17/04/2011
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Onicer  @morpheus   
Regione  Veneto
Partenza  rifugio campogrosso  (1433 m)
Quota attacco  1560 m
Quota arrivo  2050 m
Dislivello della via  700 m
Difficoltà  AD- ( pendenza 70° / II in roccia )
Esposizione in salita Nord
Rifugio di appoggio  rifugio campogrosso
Attrezzatura consigliata  invernale completa frend medi e alcune viti da ghiaccio
Itinerari collegati  nessuno
Rischio valanghe  1 - Debole
Condizioni  Buone
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento Le recenti nevicate avevano dato un significativo contributo al già presente manto nevoso; tuttavia l'improvvisa ondata di caldo non faceva sperare in nulla di buono, finché non c'è stato l'abbassamento della temperatura della scorsa settimana: carpe diem.
Ed è così che io e Tiziano (tzmn) pianifichiamo un'uscita su qualche vajo: resta solo da decidere quale. Scartati alcuni, in virtù del fatto che senza un adeguato innevamento risultano molto disagevoli da percorrere, tanto più senza prima aver pestato la neve per saggiarne la consistenza, decidiamo per il Vajo Nascosto: mal che vada, si ripiega sul celebre Vajo dei Colori, che in ogni caso dev'essere in parte percorso per avvicinarci alla nostra meta.
Con noi si aggiunge Paolo, conosciuto il giorno prima, che non si è spaventato per l'indecente proposta in fatto di orario di partenza. Alle cinque ci incamminiamo, la neve è ottima. Raggiunta la Selletta dei Cotorni, incontriamo altri due che, successivamente, per un po' condivideranno la nostra salita lungo il Vajo dei Colori; proseguiamo verso destra, imboccando così il Vajo Nascosto: davanti a noi nessuno, dietro nemmeno.Da Recoaro siamo saliti fino al piazzale del Rifugio Campogrosso (1443 m), ed abbiamo proseguito per il sentiero Europeo "E5" (con segnavia n°7), che taglia tutto il Giaron della Scala per traverso, ed il Prà degli Angeli, fino al Boale dei Fondi. Si giunge alla Sella Cotorni (1687 m) che è posta tra il Sojo dei Cotorni ed il costone N-E di Cima Mosca. Da qui, si prende il sentiero 8, che porta fino al Vajo dei Colori a quota 1560 m c.ca e che si snoda tra una fitta mugaia. Si risale questo vajo fino a raggiungere uno sperone triangolare (1700 m c.ca). Qui si sale lasciando a destra la deviazione per il vajo Bianco, e lasciando a sinistra il roccione, fino a superare, sulla destra, un contrafforte roccioso. Si prosegue tenendo la destra, sotto il fianco roccioso della montagna, per un largo solco nevoso non ripido e che piega, dopo 50 m c.ca, verso sinistra. Qui ha inizio il vajo Nascosto. Spesso in questo primo tratto è facile trovare neve molto faticosa e che può facilmente slavinare. Nel tratto centrale, il vajo si restringe e diventa più ripido e termina in una piccola forcella collegata a destra al vajo Bianco per una breve ma difficile discesa. Il vajo Nascosto prosegue sulla sinistra più ripido e incassato tra le roccie (2 m di larghezza). Questo è il passaggio-chiave del vajo: 30 m, 80° di pendenza, ghiacciato o misto a seconda della stagione. Se vi è ghiaccio si supera in piolet traction. Segue un camino (II) e il percorso prosegue, verso sinistra, sotto pareti rocciose strapiombanti. Si giunge ad un masso di roccia giallastra sotto il quale si prosegue con cautela per la caduta di pietre provenienti dalla parete sovrastante d’uscita. Questa parete, raggiungibile tenendo la destra in uscita dall’ultimo tratto nevoso, è il risalto finale da superare con molta cautela (30 m c.ca, II+) perché è costituito da roccia esposta sempre al sole (quando c’è!), che per questo è pulita dalla neve, ma è considerabile più un ammasso di sassi staccati che una parete rocciosa.

La discesa, per il Boale dei Fondi, si raggiunge superando la forcelletta finale del vajo, scendendo il crinale opposto fino a raggiungere il sentiero marcato alla base del versante. Una volta sul sentiero (nevoso), si tiene la sinistra, fino a raggiungere forcella Mosca e si prosegue tenendo il sentiero più alto visibile, che passa sotto Cima Mosca. Si prosegue sempre sul sentiero passando a sinistra il Boale Mosca, più avanti Bocca dei Fondi a destra ed infine il Torrione dei Fondi, sotto il quale si imbocca, a destra, il Boale dei Fondi (2079 m). Si scende fino ad incontrare, sulla destra, il sentiero E5 che riporta al Rif. Campogrosso.


Noi abbiamo trovato ottima neve, ramponabile, si procede senza problemi sulla pendenza moderata, ma visto il contesto è meglio procedere legati: infatti, cautelandosi per il peggio, è cosa nota che lì le scariche di sassolini sono continue, e che alcuni punti del vajo "terminano" nel vuoto; dopo un paio di soste, mancando ogni altra possibilità di ancoraggio, non resta che procedere in conserva lunga. Infine arriviamo allo sbocco del vajo, su neve che, ormai cotta dal sole e quindi inconsistente, termina su delle roccette (secondo grado) friabili, facilmente superate con i ramponi ai piedi.
Di lì a poco, discesa!
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