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Cima Roma dal Grostè e Vallone del Turrion, 01/03/2017 | Tweet | Inserisci report |
Onicer | Franz |
Gita | Cima Roma dal Grostè e Vallone del Turrion |
Regione | Trentino Alto Adige |
Partenza | M.d. Campiglio - Cabinovia Grosté (2437 m) |
Quota arrivo | 2837 m |
Dislivello | 1400 m |
Difficoltà | MS+ |
Esposizione in salita | Nord |
Esposizione in discesa | Nord |
Itinerari collegati | nessuno |
Neve prevalente | Farinosa |
Altra neve | Ventata |
Rischio valanghe | 3 - Marcato |
Condizioni | Buone |
Valutazione itinerario | Buono |
Commento | Scialpinistica per noi esplorativa (essendo la prima volta nel Brenta con le pelli) a Cima Roma dal Grosté. Neve nuova il martedì e 5 soli il mercoledì: un delitto non approfittarne. La gita di Cima Roma fino a sé stessa non è un granché sciisticamente, ma qualche variante la rende appagante. E l'ambiente e il panorama strepitosi. Dal Grosté (prendiamo la telecabina, 11€) lunghi falsi piani e perdita di quota fino a 200 metri. Bisogna stare molto attenti al lavoro del vento in questo settore vicino alla cresta per pericolosi accumuli e lastroni. Si tratta di pochi metri (max 10) di pendii, ma comunque da non sottovalutare. Un dedalo suggestivo di crepacci profondi nella roccia, dove fare la traccia (alcune vecchie parzialmente visibili) non è né banale, né veloce. Giunti nel vallone sotto Cima Grosté la via è più lineare e giungiamo alla croce posta a Sella Flavona. L’ultimo tratto apparentemente ripido ci lascia da pensare e ci riserviamo di valutarne la pericolosità in loco. Si rivelerà invece sicuro e breve. Dal colletto, montiamo in sci sulla cresta finale che ci porta alla panoramicissima vetta con pochi passi su roccia. Si alza un forte vento tempestoso. Sci ai piedi, prima su neve dura in cresta, poi su polverone tentando di prendere rincorse nei tratti saliscendi della cresta, giungiamo alla croce di Flavona e, prima di arrivarci, tagliamo sulla destra per una evidente cengia nevosa permette di accedere ai pendii che portano nel Vallone di Turrion, verso Malga Flavona appunto. Qui siamo riparati dal vento. Sciata 5 stelle su polverone perfetto. Giunti nella piana, a circa 2200/2300 metri, un salto ripido di una cinquantina di metri da scendere non ci convince per niente. Attorno vediamo anche delle valanghe di lastroni scese spontaneamente. Condizioni molto delicate. Da qui in poi, la sciata non pare più entusiasmante e il ritorno al Passo Grosté anche laborosio per via dei vari zoccoli rocciosi da aggirare (peraltro non sicurissimi). Decidiamo di tornare sui nostri passi tracciando una sicura costola con poca neve. Tornati alla croce il vento ci infastidisce per tutto il ritorno al Grosté. Per le piste in ottime condizioni torniamo comodamente al parcheggio. Il mio altimetro dice a fine giornata 1600 in salita e 2400 di discesa (corretti 800 in più per via degli impianti), anche se mi sembrano tantini…cmq 1400 tra sali e scendi c’erano tutti. Pericolo 3, ma localmente anche 4.
Videomix della discesa Foto 1: entrando finalmente nel vallone sotto Cima Grosté che porta verso Cima Vallazza e Cima Roma Foto 2: da Cima Roma panorama spaziale! Foto 3: risalendo alla Sella Flavona dal Vallone del Turrion con le nostre tracce. |
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