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   Pizzo Farno, 15 Febbraio 2003
Valcanale, ore 07:30, -7°...
















Calziamo gli sci già in paese e percorriamo in tutta tranquillità la mulattiera perfettamente innevata verso il rif. Alpe Corte, per poi imboccare la Valle della Corte sotto i primi tiepidi raggi di sole. Il pendio sotto la bastionata rocciosa che sbarra la valle si presenta abbastanza "pulito", ma la cosa non ci dispiace affatto: sappiamo che la presenza di neve abbondante già in questo tratto avrebbe compromesso la riuscita del nostro tour...
Giunti sulla balconata della Baita Corte di Mezzo il paesaggio cambia. Alle nostre spalle il Pizzo Arera e la Corna Piana scrutano silenziosamente i nostri movimenti, mentre di fronte si aprono i ripidi pendii alla base del Monte delle Galline. Ora l'innevamento è abbondante e continuo, in un susseguirsi di vallecole e risalti che nascondono fino all'ultimo metro l'apparentemente irraggiungibile Passo dei Laghi Gemelli. L'itinerario e l'ambiente diventano severi. Per scendere il ripido pendio che conduce alla Valle del Farno dobbiamo necessariamente togliere le pelli di foca: la neve è infatti "cementata" e i vari accumuli presenti consigliano prudenza. In alto, intanto, i variegati pendii del Farno attendono di essere solcati. La progressione è delicata, calziamo i rampanti. Il terreno è talvolta ripido e la quantità industriale di traversi a mezzacosta non concede distrazioni di sorta. Sbuchiamo in una zona a pendenza meno accentuata, circa 100 metri sotto la vetta e ci accorgiamo che il sole, ormai alto, illumina i Laghi Gemelli dominati dalla triade Pietra Quadra-Spondone-Tonale senza però riuscire a scoprirli dallo spesso mantello invernale che li protegge. Non resta che farsi coraggio e salire gli ultimi ripidissimi metri. Il mio compagno mi convince a farlo sci ai piedi. Varie svolte, poi scaletta, fino a trovarmi costretto a togliere gli sci per superare gli ultimi...80 cm verticali che fanno da ultimo gradino alla piatta sommità. Il panorama lascia senza fiato (ammesso che ce ne fosse bisogno), partendo dal vicino e roccioso Monte Corte , passando per il Diavolo di Tenda , contornato dalle varie cime della zona tutte più o meno conosciute, fino a soffermarsi sulla lontana Val Masino-Disgrazia , che spuntano alle spalle dell'imponente Pizzo del Becco. Una meritata pausa per i consueti gesti del fine salita ed eccoci pronti per la svolata...
Tra me e me penso "...farò 50 metri derapando...", invece Rob azzarda la prima curva, poi la seconda e poi la terza. Si gira, mi guarda...entusiasta... "...vieni, è fantastica!" Ma si, senza paura, confidando nelle lamine a lungo affilate ieri proprio per l'occasione. WOW, davvero fantastica: neve tirata dal vento, modello "buccia di pesca", con brina superficiale. Uno sballo! Ed ecco il ciabattone (io) infilare una serie di curve fino al colletto dove solitamente si lasciano gli sci in salita. Continuiamo; la discesa è articolata, alcuni pendii cedono, altri invece si concedono secondo l'esposizione, ad una buona discesa ora su fondo portante, ora su smollato. Giunti ai Laghi Gemelli, allunghiamo la risalita proseguendo fino al Passo di Mezzeno, traversando poi a mezzacosta, (ripido e a tratti molto delicato) con estrema cautela, in leggera discesa, per risalire nuovamente al Passo dei Laghi Gemelli. Ormai sono le 16:00. Non ci resta che puntare decisamente a valle. Lungo i vari tratti di mulattiera che percorro a spazzaneve selvaggio, ripenso alla bellezza del luogo e le risorse sia fisiche che mentali spese durante la giornata; sono soddisfatto. Ancora una volta questo angolo delle Orobie ci ha riservato una giornata indimenticabile.



Partecipanti: Rob e Dome
by Domonice