Zona |
Svizzera - Vallese |
Partenza |
Bourg St Pierre, strada per La Delice (1715 m) |
Quota attacco |
3670 m |
Quota arrivo |
4184 m |
Dislivello |
520 m dall' inizio della cresta |
Difficoltà |
AD+ ( pendenza 45° / IV in roccia ) |
Esposizione in salita |
Ovest |
Rifugio di appoggio |
Cab. de Valsorey, 3040 m |
Attrezzatura consigliata |
Completa dotazione alpinistica + dadi, friend, rinvii e fettucce |
Orario indicativo |
5-6 ore la sola salita |
Periodo consigliato |
Luglio - Settembre |
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Descrizione |
Da Bourg St Pierre (lato svizzero del traforo del Gran San Bernardo - 19 euro il pedaggio) salire la carrozzabile asfaltata fino ai pressi dell'Alpe Delice. Prima di raggiungerla sulla destra si stacca un'altra strada con divieto di transito e cartello indicatore Velan-Valsorey. Parcheggiare l'auto sul bordo della strada e seguire quella col divieto che diventa poi sentiero. Seguire le indicazioni per Valsorey e, una volta giunti all'Alpe Aumont quando il sentiero piega nettamente a sinistra, proseguire verso destra per il sentiero "delle scale" che supera con tratto attrezzato il salto roccioso di Six Rouge per ricongiungersi a monte di esso al sentiero principale (soluzione più faticosa ma più sbrigativa). Per sentiero a tratti faticoso ma molto ben segnalato si raggiunge così il rifugio Valsorey (3-4 ore dall'auto).
Dal rifugio salire in direzione nord (catarifrangenti e ometti facilitano l’individuazione del sentiero) verso il piccolo ghiacciaietto di Meitin che si traversa da sx a dx quasi in piano fino ad una vaga costola detritica che scende poco a dx del Col Meitin. Risalire la costola su tracce di sentiero (in presenza di neve progressione molto efficace) attraversando diversi tratti ripidi innevati. Puntare idealmente al vago risalto della cresta posto circa 200 metri ad est del Col Meitin. Un ultimo ripido tratto di neve e ghiaccio porta a sx di questo risalto, sul filo di cresta (2 ore). Percorrerla in direzione est senza percorso obbligato cercando il percorso oggettivamente più sicuro tra i blocchi (pp II/II+). Rimanere sul filo di cresta (molto vago) a destra di un profondo canale che scende verso il lato settentrionale. Traversare brevemente verso dx in direzione di un marcato canale fino ad una evidente fessura che si risale (III/ IV+) con movimento iniziale delicato da sx verso dx per poi proseguire in verticale su roccette detritiche fino al sommo di questo risalto. Continuare verso il grande strapiombo su rocce solide (III, friend incastrato, quindi serie di spit con anello) fino ad aggirare lo strapiombo sulla destra. Risalire un diedrino fino ad arrivare su una larga dorsale detritica. Su tracce di sentiero puntare verso N-NE ad un evidente canale. Cercare di non seguire la traccia di sentiero ma di stare alla sua destra su grosse placconate scure di roccia compatta (pp II+) per traversare verso sinistra solo una volta giunti al riparo dello zoccolo roccioso del secondo risalto (soluzione più sicura). Con attenzione risalire le rocce gradinate (possibile ghiaccio) alla base del canale (q 4015m, 4 ore) sul suo lato destro (friend incastrato) per poi traversarlo verso sinistra per risalire rocce instabili (II) fino ad uscirne completamente sempre verso sinistra. Su rocce adesso più articolate portarsi alla base di un camino verticale (III+/III/IV) che con un tiro da 50 metri permette di guadagnare nuovamente il filo di cresta (sosta su grosso spuntone poco sotto). Percorrere la cresta nevosa (stupenda vista sul versante nord) fino alla base dell’ultimo risalto che si attacca appena a destra del filo per risalirlo con percorso facilmente intuibile su roccia solida e misto (II/III, spit e soste di calata) fino alla vetta del Combin de Valsorey (5:30 ore). La discesa si svolge per la via di salita fino alla base del risalto, poi per terreno nevoso in direzione sud-ovest percorrere la via normale (Spalla Isler) cercando di rimanere a sinistra (scendendo) del canale compreso tra la spalla ed una evidente dorsale (caduta sassi) fino a quando è possibile attraversare verso destra (scendendo) il canale stesso e portarsi su terreno oggettivamente (e finalmente) sicuro. Abbassarsi adesso per il pendio poco inclinato fino ad entrare in un evidente canale che diventa man mano che si scende più ripido (max 45°) fino alla strozzatura finale che ne segna la fine (attenzione con ghiaccio). Su terreno ora più rilassante si divalla in direzione del colle nei pressi del bivacco Musso e, non appena il terreno lo permette, si traversa a destra per traversare in orizzontale a mezzacosta (attenzione : fortemente esposto a caduta sassi) i ripidi nevai in direzione nordovest fino a ricongiungersi alla via di salita sulla costola detritica salita per raggiungere la cresta del Meitin (2-3 ore dalla vetta secondo le condizioni)
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Valutazione itinerario |
Ottimo |
Commento |
Itinerario visto |
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Immagini |
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