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   Corno Stella, Granitica Stellare
Zona  Lombardia - Orobie
Partenza  Foppolo (1600m)
Quota attacco  2380 m
Quota arrivo  2620 m
Dislivello  240 m
Difficoltà  D+ / V ( IV+ obbl. )
Esposizione  Nord-Ovest
Rifugio di appoggio  nessuno
Attrezzatura consigliata  corde 60 m, atrezzatura da trad climbing, vedi relazione
Orario indicativo 5 ore per la prima salita
Periodo consigliato giugno-ottobre
Descrizione Via Granitica Stellare - Parete Nord-Ovest Corno Stella, m.2618

Prima Salita 22 Settembre 2018 - Marco e Luca Serafini, Davide Brignoli e Alberto Colleoni (a comando alternato)

Difficoltà: IV,IV+, un passo di V

Dislivello: 240 m, 7 chiodi usati e 13 chf, 2 lasciati, usate corde da 60 m e vari friends, nuts ed eccentrici piccoli-medio-grandi. Consigliati chiodi blades per la placca del quarto tiro.

Roccia: ottimo e compatto gneiss chiaro - il granito Orobico

Tempo impiegato: ore 5:00 dall'attacco alla vetta

Avvicinamento: come per la Via Cercando Valerio, da Foppolo attraverso il Lago Moro ed il Passo di Val Cervia, da cui si scende sulle gande che fasciano la base del versante NO del Corno Stella, traversandole in direzione NE a guadagnare la conca di massi sede della antica vedretta (piccolo laghetto), da cui si sale il colatoio di scarico della parete nel suo settore sinistro, al margine di un ripido pendio erboso che scende da un intaglio della cresta N del Corno Stella (3 ore da Foppolo).

La via "Granitica Stellare" risale centralmente la Parete NO del Corno Stella, attaccando circa a metà altezza del colatoio di scarico della parete nel suo settore sinistro, sede dell'antica vedretta (ormai scomparsa), e sfruttando il sistema di diedri che solca tutta la parte basale della parete con andamento obliquo verso destra. Guadagnando il grande diedro che caratterizza la parte centrale della parete (probabilmente seguito anche dalla Galli-Valerio), alla sua sommità si evitano a destra i grandi strapiombi che lo sbarrano, onde procedere sullo spigolo centrale fino alla cuspide sommitale, i cui strapiombi si evitano a sinistra a prendere l'ultimo sistema di diedri obliqui che conduce alla vetta. Si puo' dividere in tre settori: i primi due tiri salgono su roccia articolata e leggermente fratturata dello zoccolo, poco disturbata dall'erba. Il settore centrale affronta i grandi diedri di gneiss compatto e quarzifero, passando per bei terrazzi erbosi. Il settore sommitale si svolge su rocce più varie prima fratturate e un poco disturbate dall'erba, poi su blocchi più compatti fino alla spalla sommitale di facili roccette.

Dalla S0 (1 chf lasciato), situata all'interno del canalino-colatoio, si sale sul lato destro per la aperta placca che punta in direzione della parete e della vetta, fino ad una scomoda cengetta erbosa (S1, III+, 60 m, 1 ch, 1 chf). Si prosegue in verticale superando un muretto con lama, e si percorre una aperta svasatura a destra che conduce poi verso sinistra alla grande cengia erbosa che caratterizza la parte bassa della parete (S2, III+, 30 m, 1 ch lasciato nella svasatura, 2 chf). Si sale verso sinistra una placca che porta ad un caratteristico muretto dotato di spuntone-gradino, superato il quale si continua in verticale fino a guadagnare e superare il bordo di un caratteristico diedro aperto e appoggiato che sale verso destra: si sosta a metà del diedro (S3, IV+, 40 m, 1 ch, 3 chf). Percorrerlo sulla sua placca di destra in aderenza fino ad un terrazzino erboso sullo spigolo, che si risale per circa 10 m fino a poter ingaggiare la grande placca compatta che forma il lato sinistro del grande diedro centrale della parete (ben visibile dal basso): salire obliquamente verso destra la placca molto poco proteggibile, anche sfruttando i grandi cristalli di quarzo sporgenti dallo gneiss compattissimo, fino a guadagnare in traverso a destra la cengia erbosa immediatamente sottostante i grandi strapiombi che sbarrano il diedro (S4, IV+, 50 m, 2 ch, 2 chf). Da qui occorre spostare la sosta andando verso destra lungo la cengia a raggiungere un comodo terrazzo con profonda spaccatura formata da un torrioncino-spuntone che sovrasta tutta la parte destra della parete NO (S4b, II, 10 m). Risalire ora per il filo dello spigolo superando inizialmente un esposto muretto verticale e prestando attenzione alla roccia meno compatta e fessurata in lame a volte instabili (S5, V, 50 m, 1 ch, 2 chf, possibile aggiramento su rocce erbose e friabili a destra del filo dello spigolo, più facile ma sconsigliabile). Seguendo lo spigolo che ora si allarga e si abbatte, guadagnare un ampio terrazzo di massi appoggiati alla base degli strapiombi sommitali (S6, III, 30 m). Si va sotto gli strapiombi verso sinistra e per placca li si aggira fino a prendere al loro margine sinistro un caratteristico diedro che si guadagna superando un muro verticale fessurato: risalire il diedro uscendo al suo apice verso sinistra in dulfer, guadagnando risalti più rotti e articolati sul filo dello spigolo (IV+, 50 m, 1 ch, 2 chf). Si superano le ultime roccette più rotte ed articolate che adducono facilmente alla spalla sommitale (S8 sulla croce di vetta, II, 60 m).
Valutazione itinerario  Ottimo
Commento  per chi ama le avventure alpinistiche con un grano di challenge negli angoli remoti
Itinerario visto  45627 volte
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22/09/2018  -  Granitica Stellare al Corno Stella. Nuova Via, di Brecchy