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Cimon della Bagozza, Diedro Bramani | |
Zona | Lombardia - Orobie | ||
Partenza | Strada per il Vivione (Baracca rossa) (1594m) | ||
Quota attacco | 1980 m | ||
Quota arrivo | 2409 m | ||
Dislivello | 430 m | ||
Difficoltà | D- / V ( IV+ obbl. ) | ||
Esposizione | Nord-Ovest | ||
Rifugio di appoggio | Rif. Cimon della Bagozza | ||
Attrezzatura consigliata | Nda, scelta di chiodi, martello, serie di dadi, serie di friends | ||
Orario indicativo | 4/5 h | ||
Periodo consigliato | Piena estate | ||
Descrizione | La descrizione si sofferma solo sui punti più rilevanti, considerato che la salita è di tipo alpinistico e l'itinerario mai obbligato.
I chiodi in via non sono molti ma ci sono dove servono. AVVICINAMENTO Dalla Capanna rossa dove si parcheggia, seguire la mulattiera fino a un pianoro con Madonnina, qui tagliare nel prato a dx e imboccare il sentiero 417 che conduce all'evidente ghiaione. Salire il pendio sulla sinistra fino all'intaglio tra i due canali, qui traversare a destra e salire fino a una grossa ed estetica spaccatura tra il Bagozza e il suo avancorpo. Una targa segna l'attacco originale della Cassin, proseguire ancora nel canalino a dx (neve fino a estate inoltrata) fino a trovare un lungo cordone su masso incastrato (S1) DESCRIZIONE Dalla S1 salire per sequenze di diedri e camini (roccia spesso umida e instabile) su percorso non obbligato per l'equivalente di circa 3 lunghezze. In questa parte non abbiamo trovato né chiodi né soste né altro e abbiamo proseguito slegati; è possibile in alternativa proseguire in conserva protetta (in questo caso verificare bene la stabilità degli spuntoni !). Incrociando la via Val di Scalve 81 sulla sinistra si vedono un cordone di sosta e un chiodo in una larga fessura obliqua a sx, ignorarli e proseguire verso destra fino a una vecchia sosta, che chiameremo S1 (3 chiodi+cordone). L1: Proseguire verso destra in una sequenza di diedri e rocce rotte (alcuni chiodi, III/IV) fino a una sosta (30m) L2: per diedri ora più verticali raggiungere uno strapiombino fessurato (V, un passo), poco oltre si trova la sosta (30m) L3: salire verso destra per balze (III/IV) fino a un terrazzino sormontato da un diedro-camino, superarlo con passo atletico (V) e procedere poi in un secondo diedro di roccia compatta da superare con qualche passo in aderenza(IV+). Sosta (2 ch) su strettissimo pulpito. L4: Dalla sosta dirigersi prima nel diedro di sinistra poi superare un piccolo salto a destra e infine salire il Diedro fessura verticale a sinistra (ottima roccia) che porta a un pulpito dove si sosta (presenti due chiodi di cui quello nella fessura di destra a lama non sicuro - integrare con chiodo proprio). L5: superare una breve placchetta e poi un diedro sulla destra (non entrare nell'ampio camino a sinistra nonostante si veda un cordone al suo termine). Ancora a destra si trova una specie di grotta con 1 chiodo di sosta. È possibile ignorarala salendo direttamente la fessura obliqua a sinistra (vecchio chiodo alla base, IV+/V) al termine della quale ci si ritrova su un terrazzino detritico poco sotto alla cima. Sulla placca a sinistra si trova 1 chiodo, da qui si può proseguire verso destra su rocce brune e probabilmente marce uscendo nei pressi della cima. In alternativa è possibile proseguire sulla grigia placca fessurata verso sinistra e aggirare uno spigolo per poi salire un facile diedro seguito da uno strapiombino (IV+/V), in questo caso conviene attrezzare la sosta alla base della placca. All'uscita sostare su un grosso masso alcuni metri sotto la cima. |
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Valutazione itinerario | Buono | ||
Commento | Via d'alpinismo classico in ambiente selvaggio e poco frequentato anche a causa della roccia non sempre ottima e della chiodatura lunga.
La via, meno ripetuta della vicina Cassin, regala diversi tratti di divertente arrampicata e di sicuro una bella esperienza di montagna. |
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Itinerario visto | 47290 volte | ||
Immagini | |
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