Descrizione |
Dal parcheggio, attraversare il ponte sul torrente Mallero e seguire a dx la stradina sterrata che porta ai rifugi Porro e Ventina, immettendosi in Val Ventina. Si incontrano alcune deviazioni, che però sono da ignorare, giungendo dopo circa 1h prima al rif. Gerli-Porro (1965m) e poco dopo al rif. Ventina (1975m). Dopo circa 100m si arriva ad alcune indicazioni; deviare a sx per il Torrione Porro - Via Ferrata al Torrione Porro - Sentiero del Larice Millenario. Si sale con diverse svolte tra cespugli e pini mughi. Giunti ad un pianoro si abbandonano le indicazioni per la ferrata, proseguendo per un breve tratto sul sentiero principale fino ad arrivare al larice millenario. Ora si lascia il sentiero e si sale a dx (dir. SE) verso un ampio pendio di sfasciumi e ganda. Si notano segnali bianchi rettangolari sulle rocce, che indicano un po’ la via da seguire su questo pendio piuttosto faticoso. Giunti alla sommità, ci si ritrova sull’orlo di un’ampia conca morenica, dove si trova quel che resta del piccolo ghiacciaio della Cima del Duca. Tenendosi alla sua dx, puntare ora all’evidente bocchetta alla base della cresta NE della montagna, la Bocchetta di Lagazzolo (2778m), che si raggiunge risalendo un canalino ripido e sfasciumoso. Da qui inizia la cresta; alcuni ometti presenti fin quasi in cima aiutano ad individuare la via migliore. Aggirare le prime rocce sulla sx e una placchetta (II). Tornati sul filo di cresta, si superano i diversi ostacoli aggirandoli dove è meglio. Si arriva dove la cresta si impenna decisamente: qui la si può scalare direttamente con passaggi di II+/III, oppure la si può aggirare a sx, tramite un canaletto franoso e un po’ esposto, al termine del quale si trova un cordino per la discesa in corda doppia. Continuare lungo il filo o appena alla sua dx, superando qualche passaggio un po’ esposto, fino ad un salto verticale di circa 20m, il più impegnativo della salita. Superarlo salendo inizialmente per un canalino, poi traversare un po’ a sx e arrampicando il muro piuttosto verticale (III/III+). Arrivati in cima a questo passaggio (chiodo per calata in corda doppia), proseguire per un tratto orizzontale della cresta, seguito da una breve discesina. La successiva impennata della cresta la si può superare direttamente (ometti, abbastanza impegnativa ed esposta) oppure aggirandola a sx su terreno sfasciumoso. Proseguire leggermente a dx e poi di nuovo al centro della cresta, fino alla larga e quasi pianeggiante parte sommitale, fino in vetta.
DISCESA: Per l'it. di salita. Possibilità di effettuare 3 o 4 calate in doppia dalla cresta. |