Descrizione |
1° g.: Da Gressoney La Trinité si prendono gli impianti fino al passo dei Salati (oppure a piedi, in circa 3 ore). Dal passo salire a sx lungo il ripido sentiero che porta ai piedi dello Stolemberg. Scendere per circa 60 m. (corde fisse) e poi si riprende a salire fino a punta Indren (1h). Da qui seguire verso sinistra la traccia che alternandosi a detriti, tratti nevosi e placche di ghiaccio portano al Ghiacciaio d’Indren. Attraversare in piano il ghiacciaio fino alla fascia rocciosa e salire lungo l’itinerario attrezzato in diversi punti che supera questa parte rocciosa a tratti molto ripida. Al termine di questo faticoso tratto si mette piede sul Ghiacciaio del Garstelet (a sx, si trova il rif. Mantova, m. 3498). Su neve (talvolta utili i ramponi per tratti ghiacciati), salire verso N a semicerchio, raggiungendo il rif. Gnifetti (m. 3647, ore 1,30 da Punta Indren), dopo aver superato un ripidissimo tratto attrezzato con canaponi e gradini metallici.
2° g.: Scendere dietro al rifugio Gnifetti (corda fissa) rimettendo piede sul Ghiacciaio del Garstelet e, quasi in piano, portarsi alla base della parete SW della Piramide Vincent (attenzione ai molti crepacci). Con direzione N risalire un tratto piuttosto ripido fino a circa 4000 mt. Abbandonare la traccia che porta al colle del Lys e, piegando a destra, puntare al Colle Vincent (m. 4087), tra la Piramide Vincent e il Corno Nero. Per raggiungere il Corno Nero si può, dal colle, risalire il ripido pendio (40°) prima su neve e poi roccette e sfasciumi (II°) fino in vetta (m. 4322); oppure, alternativa più facile e veloce, anziché andare al colle Vincent, piegare a sx e raggiungere il biv. Giordano. Da qui tagliare tutto il pendio NW del Corno Nero fino al colle Zurbriggen e risalire il breve ma ripido tratto nevoso (45°) fino in vetta (roccette finali di I°). Tornati al colle Zurbriggen, proseguire verso NE e risalire la facile cresta nevosa che conduce in vetta al Ludwigshohe (m. 4341). Ripercorrere per qualche metro la cresta e scendere sul versante opposto raggiungendo l’ampio colle delle Piode (m. 4285). Puntare alle roccette alla base della cresta ovest che scende dalla Punta Parrot, risalire questo ripido pendio nevoso (45°) e quindi piegare a dx seguendo la strettissima ed aerea cresta che porta in vetta alla Punta Parrot (m. 4436). Da qui si può scendere verso NE seguendo la cresta, tenendosi a sx di una paretina rocciosa, fino al colle Sesia e quindi riprendendo la traccia che scende dalla Cap. Margherita; oppure ripercorrendo la cresta di salita fino al colle delle Piode, poi verso il Colle del Lys e quindi al rif. Gnifetti. |